I commercianti spengono le luci
Iniziativa di sensibilizzazione in programma il prossimo 29 novembre quando i locali spegneranno le luci per un quarto d’ora. Da via Trieste il flash mob coinvolgerà tutta la città
CIVITAVECCHIA – “Se muore il commercio muore la città”. È questo il messaggio che i commercianti civitavecchiesi vogliono lanciare attraverso il flash mob organizzato per venerdì prossimo, 29 novembre, quando dalle 19 alle 19.15 verranno spente le insegne dei vari locali che aderiranno all’iniziativa. E sono già tanti quelli che hanno confermato la partecipazione ad una manifestazione nata dal basso ma che vuole arrivare alla politica, a chi decide, a chi dovrebbe aiutare a sostenere una categoria che, negli anni, non ha ricevuto la giusta attenzione, rimasta troppo spesso inascoltata.
“La situazione del commercio in città sta assumendo livelli molti critici – spiegano gli organizzatori – assistiamo infatti a un processo di desertificazione che sta interessando molte vie della città anche quelle considerate un tempo “altamente” commerciali. Molteplici le motivazioni di queste chiusure, oltre a quelle nazionali del commercio, incidono a livello locale: sia una assenza di progetto commerciale sia i costi degli affitti dei locali che sono onerosi e non seguono l’andamento del commercio. L’esempio massimo lo troviamo al centro storico in via Trieste un tempo una delle vie più attraenti della città che ora conta pochissime attività in uno scenario veramente desolante”.
Per questo si è deciso per lo spegnimento, di un quarto d’ora, delle insegne; semplicemente una forma di flash mob che dimostri cosa possa diventare una città senza negozi, botteghe e commercio.
“Sia chiaro – hanno aggiunto – non si tratta di una protesta politica contro la giunta attuale, anzi, va dato atto all’assessore di ascoltare e di interessarsi con progetti. Non vogliamo assumere atteggiamenti di natura politica, vorremmo semplicemente dimostrare cosa saranno le nostre città se non si assumeranno politiche attive nei confronti del commercio e non si terrà conto di una categoria, ad oggi reputata negletta ed irrilevante, del suo ruolo ed importanza per lo sviluppo di Civitavecchia. Quando si chiude un negozio – hanno concluso – si perde un pezzo della città”.