Il fascino per il lontano passato, non mi abbandona e dopo l’aver trattato negli ultimi tempi alcuni serial killer che hanno interessato epoche abbastanza recenti, se non addirittura contemporanee, il richiamo alla storia, torna forte e prepotente.
Allora, eccomi ad immaginare un nuovo viaggio a ritroso nel tempo, geograficamente non molto distante dalla mia residenza di Civitavecchia, circa un’ora e mezza di viaggio in auto e più precisamente, per raggiungere la città di Anzio, quando il 31 agosto dell’anno 12 d.C., nacque Gaio Giulio Cesare Germanico, meglio noto alla storia, come Caligola o Gaio Giulio.
Antium, comprendeva Anzio e Nettuno, capitale dei Volsci, che erano i nemici più acerrimi di Roma. Essi, gli abitanti di una vasta area palustre, a tratti collinare erano definiti da Tito Livio, una sorta di popolo bellicoso, ma comunque non adatto a condurre una vera guerra.
Fu sotto il consolato di Caio Menio, che nel 338 a.C., Anzio, Lanuvio e Velletri, vennero sconfitte e che a seguito di ciò, le migliori loro navi vennero annesse alla flotta dell’Impero Romano ed ormeggiate nel porto ad Anzio.
La prima colonia romana, fu proprio Anzio, che anche e soprattutto per la strategica posizione sul mare e la vicinanza con Roma, capitale dell’Impero, divenne sede di numerose ville patrizie, come quelle di Caio Lucrezio e Cesare Augusto e frequente meta di imperatori e della nobiltà romana.
Anzio, dette inoltre i natali a Caligola e Nerone, il quale ultimo, voleva che divenisse la capitale dell’Impero, dopo aver fondato in questa città, una colonia di reduci ed aver realizzato un nuovo porto, non mancando di edificarvi anche la sua magnifica villa.
Oggi, sono ancora molte le opere che testimoniano i fasti del passato della città di Anzio, che videro la presenza dell’Impero e dei suoi maggiori e potenti esponenti che per non pochi aspetti, fosse anche solo per il porto, li accomunano alla mia città nativa, Civitavecchia.
Dopo questa brevissima introduzione storico-sociale-geografica, in cui mosse i primi passi e vissuto Caligola, veniamo alla sua storia.
Era il terzo figlio di Agrippina Maggiore e del generale Germanico Giulio Cesare, che a causa di una particolare discendenza familiare, lo rendevano il quasi certo successore del prozio Tiberio. Il soprannome Caligola, nonostante il suo iniziale dissenso, gli era stato conferito simpaticamente dai legionari di suo padre in età adolescenziale, quale riferimento alla loro stessa calzatura in cuoio, la caliga.
Relativamente al luogo di nascita, dato poi definitivamente per Anzio, c’è stata molta discordanza tra le varie fonti, che lo avrebbero dato prima a Tivoli, poi ad Augusta Treverorum, oggi Treviri in Germania, una grande città romana fondata nella Gallia Belgica ed infine, come detto, secondo alcuni documenti che ne darebbero buona certezza, effettivamente ad Anzio.
Tuttavia, quando si tratta di vicende lontane ed in questo caso, di oltre 2.000 anni, è bene precisare che ci troviamo a studiarle e ad affrontarle, sempre tra storia e leggenda, per così dire con i guanti, ma con altrettanto fascino e curiosità, tanto che la nostra immaginazione e fantasia, possono volare altrettanto lontani.
Si narra di Caligola, che fisicamente fosse un ragazzo di notevole statura, specie per quell’epoca, un vero e proprio gigante, si parla addirittura di un metro e novanta, ma con alcune parti del corpo, come le gambe, comunque sottili e che mostrava al contempo un volto cupo e malinconico, con gli occhi affossati e semi-calvo .
(continua nella prossima edizione)