I Serial Killer (Rubrica a cura del Dr Remo Fontana, Criminologo)
Cosa sono e chi sono? Come agiscono e perché uccidono?
(Prima Parte)
Debbo riconoscere che questa testata giornalistica, mi ha sempre lasciato libero, senza interferenza alcuna, di trattare ogni argomento da me proposto. Più di tre anni fa, ho iniziato a collaborare con alcuni question time video, trattando argomenti vari ed in particolare quello dei serial killer, o per meglio dirlo in italiano, dei criminali seriali, per poi proseguire, trattando tantissime tematiche, un po’ a 360°, anche sulla carta stampata.
Naturalmente, i due sistemi di comunicazione, hanno audience ben diverse, dovute ad una molteplicità di fattori e variabili, tra le quali anche all’età di chi segue gli argomenti o più semplicemente alla conoscenza o meno dei sistemi informatici di comunicazione di massa, ma anche alla semplice preferenza di leggere su di un giornale rispetto al farlo davanti ad un monitor.
In questo lungo periodo, sono intervenuto su tanti argomenti, a volte non prettamente attinenti alla criminologia, ma comunque alla tematica delle Rubrica Sicurezza, Giustizia e Legalità. Tuttavia, anche per questo, ed alla luce dei miei nuovi corsi universitari in materia, voglio riproporre l’argomento trattato anni fa sul web, relativo ai serial killer. Chi sono, come agiscono, perché uccidono e perché vengono definiti appunto criminali seriali, a differenza di tanti altri criminali, che comunque si sono resi responsabili anch’essi di omicidi, anche efferati, ma con modalità e ragioni totalmente diverse.
Serial Killer, è una definizione usata per la prima volta negli anni ’70 del secolo scorso negli Stati Uniti, dal profiler Robert Ressler in occasione di numerosi casi di criminali che si sono resi responsabili di pluriomicidi, come nel caso relativo a Ted Bundy, al quale vennero attribuiti almeno 30-35 omicidi ai danni di giovani donne negli Stati Uniti tra il 1974 e il 1978 e forse anche ulteriori uccisioni, risalenti agli anni ‘60 dello stesso secolo; ritenuto un uomo affascinante, caratteristica che naturalmente sfruttava per coinvolgere le sue vittime, ma non è in questa circostanza che intendo entrare nei dettagli del singolo criminale.