24 Febbraio 2019
I serial killer del lontano passato, continuano a punzecchiare e stuzzicare la mia curiosità, e spero anche quella dei miei lettori. Dopo aver trattato tra l’altro, anche il caso della sanguinaria Contessa Elizabeth Báthory, nata in Ungheria nel 1560 e con possedimenti in tutta la Transilvania, ed alla quale è stata attribuita l’uccisione di centinaia di giovanissime ragazze, ancora una volta, tra storia e leggenda, farò un salto nel passato alla ricerca di quello che fu soprannominato Țepeș, che in romeno significa impalatore: Vlad III il Principe della Valacchia. Oltre che Vlad l’impalatore, Vlad III aveva numerosi altri soprannomi, tra i quali quello più celebre, era Dracula, che tradotto vuol dire figlio del drago, mentre nel moderno romeno, Drac significa letteralmente diavolo.
A parte il contesto storico sopra brevemente accennato, di qualche decennio antecedente quello in cui ha vissuto la Contessa Báthory e relativamente vicino ai luoghi in cui essa ha vissuto e commesso i suoi atroci delitti. Geograficamente la Valacchia, era un antico principato danubiano, delimitato a sud, e ad est dal Danubio, a nord dalle Alpi Transilvaniche e ad ovest dal fiume Olt, che, in seguito, unitamente alla Moldavia, hanno poi generato il Regno della Romania.
Dopo aver cercato di fornire una minima idea temporale e geografica dell’ambiente ove le vicende si sono svolte, vediamo ora il Principe Vlad III chi era.
Sicuramente un regnante ed un condottiero militare astuto e quanto mai efferato, il quale, ha dedicato praticamente tutta la sua esistenza, alla guerra, combattendo contro i turchi.
Gli studiosi sono fermamente convinti che senza Dracula, i soldati dell’impero Ottomano, sarebbero riusciti ad entrare molto più in profondità nel territorio europeo, se questi non fossero stati energicamente contrastati dalle azioni militari e di guerriglia dei suoi uomini, unitamente alla crociata del 1460, voluta da Papa Pio II, tanto che le vittorie delle battaglie contro i turchi, si riporta vennero festeggiate con grande euforia ed entusiasmo, sia in Romania, tanto che in Italia.
Vlad III, si contraddistinse per l’ampio uso della tortura, spettacolarizzando le sue azioni ed incutendo per questo terrore tra i suoi avversari, seppur nell’epoca medioevale, la vita era continuamente appesa ad un filo e la costante della morte ed i soprusi del più forte, prepotente e potente, purtroppo, non stupivano più di tanto.
Il territorio governato da Vlad III, era interessato da continue guerre a dal dilagare del brigantaggio e della criminalità. I primi ad essere stati fatti prigionieri, decapitati ed impalati dal Pricipe Vlad, furono i Boiardi, alcuni nobili della Valacchia, in occasione della così detta Pasqua di sangue di Târgoviște.
Si racconta, che fu il primo caso nella storia d’Europa, il fatto di aver aggredito, quelli che erano considerati dei nobili, e di aver utilizzato la parte di essi rimasta vivi, come manovalanza per ricostruire il Castello di Poenari, ove Vlad andò poi a vivere stabilmente nei momenti in cui non era in battaglia.
(segue nella prossima edizione)