Domenica 9 luglio ospiti a Viterbo Tina Montinaro, Renato Cortese, Matteo Piantedosi, Felice Romano.
Dopo la serata inaugurale di sabato 8 luglio, secondo appuntamento con Ombre Festival domenica 9 a Viterbo, dove sono in programma incontri con autori, un dibattito di attualità e uno spettacolo teatrale in Piazza del Plebiscito.
Si parte alle ore 19.30 con l’incontro “I personaggi femminili nei nostri thriller”. Intervengono Barbara Baraldi, autrice del romanzo “Aurora nel buio” e Romano De Marco, autore de “L’uomo di casa”. Introduce Elena Cacciatore, presenta la giornalista Cristina Marra.
Alle ore 21.00 si parla di mafia nell’incontro dal titolo “Dall’arresto di Provenzano alla morte dignitosa di Riina”, con Renato Cortese, questore di Palermo, noto come “l’uomò che catturò Bernardo Provenzano” quando era capo della Sezione Catturandi della Squadra Mobile di Palermo, il prefetto di Bologna Matteo Piantedosi, il segretario generale nazionale del Siulp Felice Romano e Tina Montinaro, vedova di Antonio Montinaro, caposcorta di Giovanni Falcone ucciso a soli 29 anni nella strage di Capaci. Presenta l’incontro Alessandro Maurizi, direttore di Ombre Festival.
A seguire (ore 22.15) va in scena lo spettacolo teatrale “Come un granello di sabbia. Storia di un innocente”, scritto e diretto da Salvatore Arena e Massimo Barilla, con Salvatore Arena e con la partecipazione di Giuseppe Gulotta. Una co-produzione Provincia di Reggio Calabria, Comune di Reggio Calabria, Comune di Bova, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Viterbo. A diciotto anni Gullotta, giovane muratore con una vita come tante, viene arrestato e costretto a confessare l’omicidio di due carabinieri nella strage di Alcamo Marina, in provincia di Trapani. Il delitto nasconde un mistero indicibile: servizi segreti e uomini di Stato che trattano con gruppi neofascisti, traffici di armi e droga. Per far calare il silenzio serve un capro espiatorio, uno qualsiasi. Gulotta ha vissuto 22 anni in carcere da innocente e 36 anni di calvario giudiziario. Non è mai fuggito, ha lottato a testa alta, restando lì come un granello di sabbia all’interno di un enorme ingranaggio. Fino al processo di revisione, il decimo, ostinatamente cercato e ottenuto, che lo ha definitivamente riabilitato.
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