Con riferimento al piano di introduzione in Italia della nuova quinta generazione di connessione mobile (di seguito 5G), la nostra Associazione – da sempre attenta a tutti i temi attuali che hanno o potrebbero avere riflessi sulla comunità locale – sta cercando di seguire da vicino il dibattito scientifico e mediatico che si sta sviluppando intorno all’introduzione di questa nuova tecnologia.
Come noto, con il termine 5G si indicano tecnologie e standard di nuova generazione per la comunicazione mobile. Non si tratta della semplice evoluzione dell’attuale rete 4G, perché ha caratteristiche tecniche completamente diverse, non solo per la quantità di banda più ampia e per la velocità; si tratta proprio di un modo diverso di gestire le comunicazioni e la copertura, con frequenze, antenne e tecniche di trasmissione dei dati differenti rispetto al passato.
Il timore evidenziato da molti esperti è che la rete 5G utilizza una frequenza delle onde elettromagnetiche più elevata rispetto alle tecnologie precedenti, che arriva fino alle decine di gigahertz (GHZ), ossia corrispondenti a lunghezze d’onda dell’ordine del millimetro o poco inferiori.
Inoltre, sempre secondo alcuni tecnici, le onde impiegate dal 5G avrebbero una minore capacità rispetto alle tecnologie precedenti di penetrare attraverso l’aria, la vegetazione e le pareti degli edifici, richiedendo dunque una più elevata densità urbana di micro-antenne che agiscano da ripetitori. Ciò porterebbe le persone a vivere a pochi metri da un ripetitore, e questa vicinanza sembra motivo di forti preoccupazioni nonché di lotte di quartiere per installare le antenne più lontano possibile dalla propria abitazione.
Infine, citando alcuni studi scientifici recenti, c’è chi sostiene che le onde elettromagnetiche proprie della rete 5G possano indurre più facilmente modifiche nello sviluppo di alcuni batteri, rendendoli magari antibiotico resistenti.
Siamo consapevoli che, come spesso accade al momento dell’introduzione di una nuova tecnologia, insieme all’entusiasmo per il salto generazionale e per i benefici in termini di applicazioni quotidiane, nasce anche qualche timore legato alla sicurezza e ai potenziali rischi per la salute umana.
Infatti non intendiamo ingenerare inutili allarmismi, tuttavia riteniamo non corretto bollare tutte le obiezioni al 5G come semplici bufale campate per aria, considerato che al momento la letteratura scientifica sull’argomento è piuttosto scarna e, dato che si tratta di una tecnologia recente, mancano del tutto studi sugli effetti a lungo termine eseguiti su popolazioni vaste.
Per questo riteniamo necessario che debbano essere eseguiti studi seri e approfonditi, con applicazione rigorosa del metodo scientifico, per scongiurare definitivamente anche i timori più remoti di un possibile – anche minimo – effetto sulla salute umana.
Alla luce di questa lunga premessa siamo a richiedervi qual è la posizione del Comune di Santa Marinella in merito all’eventuale introduzione del 5G nel territorio comunale e se vi sia ad oggi un crono programma per l’aggiornamento delle relative infrastrutture. L’introduzione di questa nuova tecnologia, infatti, è subordinata alla scelta politica dei singoli Comuni e molti di questi si sono già espressi in senso negativo.
Siamo consapevoli che in questo momento storico l’emergenza sanitaria in corso abbia stravolto l’ordine delle priorità, tuttavia auspichiamo che codesta Amministrazione possa prevedere in futuro sul tema in oggetto confronti e approfondimenti coinvolgendo la comunità locale, nelle forme e nei modi che riterrà più opportuni, e dichiarandoci sin d’ora disponibili a fornire il nostro consueto contributo.
Il Direttivo del Centro Studi Aurhelio

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