Si sono svolti lunedì scorso a Viterbo, nella chiesa di San Sisto, i funerali di Aldo Spiller, scomparso all’età di 90 anni, da sempre in prima fila nelle battaglie per il riconoscimento dei diritti degli esuli dal confine orientale d’Italia.
Nato a Gradisca d’Isonzo, trasferitosi a Trieste, era sposato con Lisa, esule da Isola d’Istria. Imprigionato prima dai tedeschi e poi dagli jugoslavi, riuscì per ben due volte a fuggire dalla prigionia. Nel dopoguerra vinse il concorso e fu assunto dall’Ente Maremma, trasferendosi a Viterbo, dove svolgeva anche opera di volontariato con la Caritas.
“Aldo ci è stato sempre vicino nella nostra attività – ricorda Maurizio Federici, presidente del comitato 10 febbraio di Viterbo – si è molto impegnato nella difesa dei diritti degli esuli, che dovettero abbandonare le loro terre e videro i propri beni confiscati dalle autorità jugoslave. Lo ricordiamo con affetto e siamo vicini alla famiglia, in particolare al nipote Emanuele Usai.”