Il Comitato 10 Febbraio di Viterbo scrive ad alcuni Sindaci della Tuscia, chiedendo l’intitolazione di una via o l’apposizione di una targa in ricordo dei loro concittadini che trovarono la morte nelle foibe o nei gulag jugoslavi.

“Le nostre ricerche storiche – dichiara il presidente del Comitato 10 Febbraio di Viterbo, Maurizio Federici – condotte dall’amico giornalista Silvano Olmi, ci hanno consentito di accertare la triste fine che fecero 14 nostri conterranei. Sono degli eroi che devono essere commemorati in occasione del “Giorno del Ricordo”, ricorrenza ufficiale istituita con Legge dello Stato Italiano.

Ho inviato una lettera ai sindaci delle città dove questi uomini sono nati – conclude Federici – chiedendo di intitolare loro una via, una piazza o un luogo pubblico. In alternativa di apporre una targa sulla facciata delle case dove nacquero. Sarebbe un ottimo modo per perpetuarne il ricordo.”

I martiri viterbesi delle foibe sono: Angeletti Finimaldo, Brigadiere Guardia di Finanza, nato a Nepi; Bacchi Augusto, Guardia di Finanza, nato a Acquapendente; Bigerna Otello, impiegato della Prefettura, nato a Acquapendente; Brocchi Francesco, detto Franco, Brigadiere dei Carabinieri, nato a Civita Castellana; Carosi Ennio, Vice Brigadiere dei Carabinieri, nato a Carbognano; Celestini Carlo, Sergente dell’Esercito, nato a Viterbo; Corinti Pierino, Guardia di Finanza, nato a Castiglione in Teverina; Lupattelli Luciano, Carabiniere, nato a Vetralla; Mancini Giulio, Carabiniere ausiliario, nato a Civitella d’Agliano; Merlani Cesare, Guardia di Finanza, nato a Viterbo; Quadracci Vincenzo, Vice Brigadiere di Polizia, nato a Vasanello; Ricci Giovanni, Guardia di Finanza, nato a Bassano in Teverina; Tamantini Fabio, Guardia Scelta di Polizia, nato a Viterbo; Tiburzi Giovanni, Vice Brigadiere dei Carabinieri, nato a Cellere.

 

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