“Non accettiamo che la nostra battaglia in difesa di un ecosistema protetto diventi il pretesto per creare ulteriori disagi a che vive in situazioni di indigenza”.
“Non è assetando i senza tetto di Roma che si salva il lago di Bracciano”. Inizia così il comunicato dell Comitato per la Difesa del Lago di Bracciano che, unendosi a quanti giudicano insufficiente e socialmente dannosa la decisione della sindaca capitolina Virginia Raggi di chiudere 2800 fontanelle pubbliche della capitale la invita “anche nella sua veste di sindaca metropolitana, a non scaricare sui deboli e sugli indifesi quelle che sono le responsabilità dell’Acea nell’emergenza idrica in atto, azienda che non può trincerarsi dietro la “piaga” siccità” proseguono.
Non accettiamo che la nostra battaglia in difesa di un ecosistema protetto come il lago di Bracciano diventi il pretesto per creare ulteriori disagi a che vive in situazioni di indigenza e ciò anche nel rispetto del principio che l’acqua è un bene comune che non può essere negato a nessuno.
Piuttosto che infierire sulla povera gente la sindaca abbia il coraggio di ordinare all’Acea di fare investimenti sull’ammodernamento della rete idrica, sulle stesse fontanelle pubbliche e di intervenire subito a eliminare le rilevanti perdite di acqua e di fermare immediatamente, allo stesso tempo, le captazioni dal lago di Bracciano” conclude il Comitato.