Il Crc ha voglia di tornare in campo
Il rugby cittadino è fermo da troppo tempo e la serie A scalpita.
L’allenatore dei biancorossi spiega l’attuale situazione delle società biancorossa.
Trascorso più di un mese dall’ufficialità della Federazione Italiana Rugby che annunciava il rinvio del campionato di serie A, per il Civitavecchia Rugby è arrivato il momento di testare le condizioni dei giocatori della prima squadra e delle giovanili. A spiegare l’attuale momento è l’head coach Mauro Tronca.
Coach Tronca, a che punto sta il Rugby Civitavecchia?
«Siamo in una fase di preparazione, ci stiamo preparando per cercare di disputare due amichevoli a fine maggio».
Quali sono le prospettive a breve per il Rugby Civitavecchia? A cosa punta?
«Il nostro obiettivo è ritrovare i nostri rugbisti in campo e fargli fare del rugby vero. A causa di questa pandemia abbiamo ripreso da una settimana a fare contatto. La strada è lunga, dopo un anno fermi non è facile per uno sport che basa molto la sua disciplina sul contatto».
I rugbisti come stanno?
«Posso dire come li ho lasciati ed affermare che erano in serie “A” dimostrando già da due anni fa che erano giustamente in quella categoria, il tutto dimostrato sempre sul campo».
Quali sono le prospettive per le giovanili del Rugby Civitavecchia?
«Dall’Under 6 all’Under 14, settore propaganda, abbiamo prospettive molto buone, inoltre per le Under 16 e 18, grazie alla collaborazione con le Fiamme Oro Rugby, sono ottime. Devo purtroppo sottolineare le difficoltà come in tutti gli sport che già da quelle categorie ci sono allenamenti continuativi e non tutti hanno il carattere per reggere tale pressione. Naturalmente se si vuole fare del buon rugby ci vuole sacrificio».
Qual è l’augurio che si sente di fare ai suoi rugbisti, agli atleti, agli allenatori, ai preparatori, a tutto lo staff, ai genitori e ai sostenitori del Rugby Civitavecchia?
«L’augurio è quello di poterci rivedere tutti insieme a tavola ad un “terzo tempo”, perché significherebbe aver disputato gli altri “due tempi”».