(Prima Parte)
Patti antidegrado, Daspo per chi spaccia o disturba; cosa cambia in città?
Il Decreto Legge 20 febbraio 2017, n. 14 recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 42 del 20 febbraio 2017, efficace già dal giorno successivo. Con la norma, s’intende introdurre strumenti volti a rafforzare la sicurezza delle città e la vivibilità dei territori, promuovendo al contempo interventi volti al mantenimento del decoro urbano.
Con 230 sì, a fronte dei 50 no ottenuti, il Decreto legge varato dal Governo il 22 febbraio scorso sulla “sicurezza integrata”, passa l’esame della Camera ed ora dovrà incassare il placet del Senato. Ammesso che non verranno proposti emendamenti, come nel caso delle lungaggini dovute al rimpallo tra le due camere, in ordine all’approvazione della legge sull’omicidio e lesioni stradali, ci troviamo di fronte ad una nuova normativa, che dovrebbe consentire tra le altre cose, l’arresto anche fuori della flagranza di reato.
Il Decreto prevede infatti l’arresto “differito”, in quei casi in cui sia previsto l’arresto obbligatorio e più specificatamente qualora il reato sia stato commesso con violenze sulle persone o sulle cose e l’azione delittuosa venga rilevata mediante appositi dispositivi di registrazione video-fotografica, ma comunque accertato, durante o in occasione di manifestazioni pubbliche. Stando al Decreto in questione, l’identificazione deve avvenire comunque “non oltre il tempo necessario” per arrivare alla identità del reo e comunque entro 48 ore dagli accadimenti.
La norma in argomento, prevedeva anche l’introduzione di un codice identificativo da apporre sulle divise dei singoli polizotti, emendamento ritirato, almeno per il momento, a causa di non meglio precisate addotte questioni tecniche, ma che sembra sarà reintrodotta nel passaggio al Senato, a causa di numerose pressioni in aula, almeno secondo quanto riferito dal viceministro Filippo Bubbico.
Si parla inoltre di concetti innovativi, i quali prevedono l’implementazione di sistemi integrati di videosorveglianza, la riqualificazione urbana e il daspo per gli spacciatori, con l’intento di coinvolgere istituzioni diverse che dovrebbero concorrere tra di loro per mezzo di sistemi integrati, finalizzate al raggiungimento dell’obiettivo prioritario di rendere un maggiore livello di sicurezza urbana ed una più serena e civica convivenza delle stesse comunità locali.
Ciò, necessariamente con il coinvolgimento dei sindaci e quindi inevitabilmente delle polizie locali, alle quali v’è da dire, verranno “accollati” ulteriori compiti, a seguire quelli già demandati negli ultimi anni, auspicando al contempo che vengano prese in esame, anche le limitazioni e le disparità di trattamento, tra gli organi di polizia statale e quelli locali.