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La zona nel Comune di Allumiere riconosciuta area naturale protetta della Regione.

Il sindaco Pasquini: “Un ulteriore obiettivo per rilanciare l’economia del territorio”.
Il Faggeto di Allumiere è diventato Monumento Nazionale. Un nuovo obiettivo raggiunto anche grazie all’impegno dell’amministrazione capitanata dal sindaco Antonio Pasquini, che ha riportato la notizia anche sulla sua pagina Fecebook. “Con Decreto del Presidente della Regione Lazio 15 febbraio 2018, n.T00063 è stato istituito il Monumento Naturale ‘Faggeto di
Allumiere’ ai sensi dell’articolo 6 della Legge Regionale 6 ottobre 1997, n. 29 e successive modifiche e integrazioni.
Faggeto di bassa quota, residuo dell’ultima glaciazione, nel comune di Allumiere, in provincia di Roma” scrive il primo cittadino sul popolare social network postando anche due immagini della zona.
“Quest’area – si legge ancora nel post – presenta una grande valenza naturalistica trattandosi di una formazione forestale continua ed ecologicamente caratterizzata da habitat di interesse unionale. Inoltre, al suo interno insiste un’area di rilevante valore archeologico e paesaggistico nella quale sono state rinvenute importanti testimonianze risalenti all’Età del Bronzo finale”.
La ‘Faggeta’, come direbbero gli allumieraschi, è insomma entrata a far parte del sistema delle aree naturali protette della Regione. Un riconoscimento importante per il territorio possibile grazie ad un percorso iniziato nel 2013 da diverse istituzioni, il Comune di Allumiere, l’Università Agraria, la Comunità Montana, la Città Metropolitana, la Regione Lazio e anche il gruppo
politico Insieme per il Lazio. Soddisfatto il sindaco di Allumiere Pasquini che ricorda come il percorso sia iniziato quando era presidente dell’Agraria insieme al Comune e con il consigliere civitavecchiese Gino De Paolis. “Ringrazio il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, Gino De Paolis, che fin dall’inizio ha creduto a questa iniziativa, e tutti coloro che si sono prodigati
per raggiungere questo obiettivo” dice il primo cittadino, ricordando come l’iniziativa permetterà di dare visibilità a tutto il territorio. “Un ulteriore obiettivo per rilanciare l’economia della nostra zona anche attraverso il turismo” aggiunge.
Il Faggeto, che fa parte della catena dei Monti della Tolfa, è denominato così proprio per la presenza della pianta del Faggio che riesce a crescere a temperatura più alte grazie alla favorevole situazione climatica (normalmente infatti sopravvive a temperature
molto più basse sopra i 1.000 metri di quota).
Una zona particolarmente importante dal punto di vista ambientale anche per la ricchezza della vegetazione che, oltre al faggio, comprende l’Acero di Monte, l’Acero minore, l’Acero campestre, il Castagno, il Carpino e della fauna che annovera, per esempio, il ghiro, la donnola, la faina, il tasso, la cinciarella e la cinciallegra.
Territorio di rilievo anche in ambito geologico, per la presenza di cave per l’estrazione di alunite, e in ambito archeologico,
perché vi è uno dei più grandi abitati protovillanoviani della zona.

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