I rifiuti di roma restano lo spauracchio. Il consigliere comunale di Forza Italia chiama in causa Zingaretti. Marino: la conferenza dei servizi avviata dalla Regione non ci fa dormire sonni tranquilli.

 

Ma ci si può fidare del piano rifiuti della Regione? Ciò quanto si chiede Pasquale Marino, consigliere comunale di Forza Italia. “Zingaretti ha approvato in giunta il piano rifiuti regionale. La delibera deve essere ancora approvata dal Consiglio regionale alla Pisana prima che diventi operativa, ma il presidente ha già detto che non c’è bisogno di nuovi termovalorizzatori nel Lazio.
Intanto però i suoi uffici aprono la conferenza dei servizi, prevista per il 5 marzo, per il progetto avanzato dalla società A2A a Tarquinia. Significa che il piano rifiuti è farlocco e che alle parole del Presidente non credono neanche gli stessi dirigenti? Ma alla Pisana, nessuno dice niente di tutto questo? E possiamo ancora fidarci delle rassicurazioni dei consiglieri regionali del nostro territorio?
Le domande sono più che legittime, visto che invece i bene informati dicono che nel Lazioì servirebbero altri due impianti e per questo la A2A si sarebbe brigata a presentare il progetto.
Oltre a quello di San Vittore esistono o sono già autorizzati: il gassificatore di Malagrotta pronto, l’impianto a Colleferro (chiuso proprio da Zingaretti), l’impianto autorizzato ad Albano. Perché, allora, autorizzarne altri?
Nella conferenza dei servizi del 5 marzo il Comune di Civitavecchia non mancherà di far presente con fermezza quanto sopra. E in quella sede ricorderà che il territorio all’unanimità ha del resto, in consiglio comunale congiunto, espresso parere negativo riguardo tale eventualità, essendo l’area già satura di attività inquinanti.
Allora signor Presidente, chiarisca per quale necessità è stato avviato l’iter per un comprensorio dove esistono già: tre centrali elettriche, il porto con traffico anche veicolare annesso, il centro chimico militare dove si smaltiscono anche rifiuti speciali bellici, il forno crematorio, l’impianto di pescicoltura, attualmente a terra e ipotizzato al largo della Frasca, la discarica privata dove già arrivano rifiuti di altri territori. Signor Presidente, basta con questo scempio”, conclude Marino.

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