Il Grottone della Ficoncella. A cura di Glauco Stracci – SSC

Un luogo di culto medioevale?

 

Il Grottone di Garibaldi, ai piedi del Poggio della Ficoncella, è così denominato dalla tradizione locale, poiché erroneamente si crede che in tale luogo, vi fosse venuto Garibaldi per curare le sue ferite, quando soggiornò a Civitavecchia. La grotta è una cavità carsica, entro uno spesso banco di travertino, formatosi per il passaggio, ormai estinto, dell’acqua idrotermale, che sgorga ad una temperatura media di 56 °C. In questa località fu rinvenuta l’ascia Neolitica in Steatite verde, con funzione votiva, menzionata dal Salvatore Bastianelli negli anni’ 30. Successivamente la struttura fu perlustrata da Odoardo Toti nei primi anni’50, mentre nel 2010 fu esplorata dal Gruppo Speleologico Guidonia Montecelio che la inserì nel catasto delle grotte della Regione Lazio, col nome di Grotta La Ficoncella (La1759). La prima pubblicazione fotografica con il relativo inquadramento archeologico, è invece dello scrivente, edita nel 2014, attualmente non esitono altri studi di settore. L’entrata della cavità è verso Nord, il fondo verso Sud, con un’apertura in ingresso di circa 160 cm di altezza, la sua profondità è invece di 13 m, con una larghezza media di 5 m. Il soffitto è cupoliforme con un’altezza di 3 m. L’ingresso, insieme al lato Ovest, presenta rafforzi, mediante una muratura realizzata in blocchetti di travertino, saldati con malta cementizia. Si tratta di artefatti di epoca medioevale, databili al XIII secolo, il lato Est presenta un banco intagliato, alto circa 70 cm, su cui c’era un’analoga muratura, ora scomparsa. L’entrata presenta due pilastri, realizzati con rocchi di colonne di epoca romana, anche in questo caso si tratta di un riutilizzo di epoca medioevale. La pietra impiegata è la panchina toscana, localmente indicata come scaglia e proveniente dal litorale, in località La Frasca. Le due colonne servivano da rinforzo oltre che da soglia. Il Grottone fu impiegato come postazione militare di tiro, durante le esercitazioni del Regio Esercito nel’ 900, e successivamente come stazzo pastorale. Tra questi due frangenti è da inquadrasi la cortina costruita a secco, con blocchi di pietre e laterizi romani, che delimita esternamente l’entrata. La grotta è l’unico esempio di architettura rupestre medioevale nel territorio di Civitavecchia, potrebbe essere stata utilizzata come ricovero, deposito o luogo di culto, visti i vapori caldi con le acque che vi uscivano, ormai estinti, che hanno lasciato traccia nei piccoli coni calcarei.

STRACCI-SSC