“E’ con grande soddisfazione che accolgo la notizia giuntami questo pomeriggio direttamente dal Ministero dell’Università, della assegnazione all’Università della Tuscia di 22 milioni di euro suddivisi nei prossimi 5 anni. Si tratta di un risultato importantissimo, anche e soprattutto sul piano morale e dell’immagine. E’ il riconoscimento della qualità scientifica del personale docente, del lavoro e del supporto fornito dal personale tecnico amministrativo e delle scelte politiche degli organi di governo per la ricerca”. Così il professor Alessandro Ruggieri rettore dell’UNITUS ha commentato la positiva notizia dell’assegnazione dei fondi. Una notizia che non ha mancato di sollevare unanimi e graditi consensi, anche tra le forze politiche locali e romane, giunti puntualmente e apprezzati dal rettore Ruggieri, soprattutto per la considerazione dell’Ateneo.
Il processo di valutazione dei progetti era composto di due fasi: nella prima sono state valutate le domande presentate dai Dipartimenti che hanno ottenuto la migliore valutazione all’interno di ciascuna Università (per Unitus il Dafne, con un progetto denominato ‘Sostenibilità dei sistemi agrari e forestali in ambiente mediterraneo in un contesto di cambiamento globale’), assegnando a ciascuna un punteggio compreso tra 1 e 30 e ammessi al finanziamento solo i Dipartimenti con un punteggio complessivo attribuito almeno pari a 15.
Nella seconda fase sono state prese in esame le rimanenti domande e ai Dipartimenti partecipanti – per Unitus Distu (con un progetto denominato ‘L’Europa tra crisi economica e crisi migratoria’) e Dibaf (con un progetto denominato ‘Qualità ambientale, valore al capitale naturale e culturale, eccellenza alimentare’) – è stato attribuito un punteggio tra 1 e 100 punti, di cui al massimo 70 punti attribuiti in base alla valutazione della ricerca nel periodo 2011-14, secondo una formula lineare, e al massimo 30 punti attribuiti in base alla valutazione del progetto dipartimentale di sviluppo.
Al termine della valutazione sono risultati vincitori tutti e tre i dipartimenti dell’Ateneo che avevano presentato la domanda, con una invidiabile percentuale di successo, la più alta a livello nazionale.
“I complimenti che più ho apprezzato mi sono stati rivolti dai colleghi e confermano la coesione e lo spirito di gruppo che caratterizza l’Ateneo. La qualità dei progetti che sono stati ammessi al finanziamento è molto elevata, e di questo voglio ringraziare in primis i direttori dei dipartimenti e tutti coloro che hanno contribuito alla progettazione per lo sforzo di creatività e innovazione, ma desidero sottolineare il lavoro di gruppo e degli organi che ha portato a caratterizzare e differenziare adeguatamente i progetti da un lato e individuare variabili comuni e di interesse dell’Ateneo nel suo complesso, che ci consentiranno nei prossimi anni di attuare politiche efficaci su alcuni fronti (internazionalizzazione, reclutamento dei giovani, valorizzazione del merito, rafforzamento delle attrezzature di ricerca, interventi a favore gli studenti, fondi per i dottorati) con importanti risorse che permetteranno il progresso non solo dei dipartimenti vincitori ma di tutte le strutture mettendo a sistema gli interventi e garantendo la sicurezza e la sostenibilità dell’Ateneo nel tempo.
Credo che alla base di tutto ci sia la stima di cui gode l’Ateneo viterbese, con la determinazione di far crescere l’Università della Tuscia nel completo rispetto dei ruoli istituzionali di ognuno-ha proseguito il rettore- e spingendo tutti nella stessa direzione”. “Questo non significa che dobbiamo fermarci né esultare eccessivamente. I risultati sono la conseguenza della qualità, della competenza, dell’impegno e del sacrificio, con un lavoro svolto quotidianamente con serietà, lontani dalle sirene della notorietà e contando solo sulle proprie forze, con la conferma che i nostri progetti, non solo in questa occasione, vincono perché sono validi e credibili. Ringrazio tutti i colleghi, il personale e gli studenti per aiutarmi in questo percorso”.