Netta contrarietà all’ipotesi di un biodigestore a Civitavecchia. È la posizione espressa all’unanimità dalla Giunta municipale, che si è riunita nel pomeriggio di ieri. Nel documento, l’opposizione dell’Amministrazione al progetto viene articolata attraverso una serie di ragioni, tutte puntualmente elencate.

Innanzitutto, da un punto di vista tecnico si rileva che “le acque depurate e di scarico (non riutilizzate) saranno scaricate nella pubblica fognatura nera che è presente nella Lottizzazione”, ragion per cui servirà una specifica autorizzazione allo scarico in pubblica fognatura di scarichi industriali, che non è stata richiesta.

Inoltre, afferma sempre il documento approvato dalla giunta Tedesco, “il progetto appare in palese violazione dei principi comunitari di prossimità ed autosufficienza dei territori, peraltro riaffermati dal Piano Regionale Rifiuti 2019, atteso che il comprensorio in cui si intende realizzare l’impianto ha una produzione inferiore a 30mila tonnellate annue di rifiuti organici (compreso fogliame e verde)”, con appena 7mila tonnellate annue prodotte dalla sola città di Civitavecchia, contro la capienza di 120mila tonnellate annue del progetto: di qui “la superiore contestazione di violazione del principio di prossimità ed autosufficienza dei territori”.

Ancora, “si evidenzia che la rete fognaria compresa nelle opere di urbanizzazione del Piano di insediamento produttivo in questione non risulta ancora completata, collaudata e presa in carico dall’Amministrazione”, che “le opere di urbanizzazione previste dalla convenzione”, stipulata per quell’area nel 1999, “non sono state ultimate nei tempi previsti” e che “è scaduto anche l’ultimo, in sequenza temporale, titolo edilizio che ne autorizzava la realizzazione”. Perciò “in tale condizione non è attualmente possibile rilasciare il permesso a costruire”.

Infine, nella delibera si ricorda anche che “il Comune di Civitavecchia risulta inoltre già gravato da emissioni nocive nell’atmosfera , dovute alla Centrale di Torrevaldaliga Nord, alla Centrale di Torrevaldaliga Sud, al consistente traffico navale portuale, alla presenza di una Discarica attiva, alla presenza nelle aree limitrofe alla zona industriale di depositi costieri di idrocarburi, sottoposti a procedure di bonifica per presenza di inquinamento diffuso nel sottosuolo”.

Di qui la dichiarazione di contrarietà, la richiesta alla Regione Lazio in autotutela di annullamento dell’istanza della società Ambyenta e il richiamo alla stessa Regione “alla corretta applicazione degli arrt. 7.8 L241/90 sul procedimento compartecipato, includendo i comuni di Allumiere, Santa Marinella, Tolfa, Monte Romano, Tarquinia, come soggetti territorialmente interessati”.

Spiegano il Vicesindaco Manuel Magliani, in qualità di Assessore all’Ambiente, e l’Assessore all’Urbanistica Leonardo Roscioni: “Alla contrarietà espressa nell’immediatezza dal Sindaco Tedesco abbiamo aggiunto quella documentale, nero su bianco, di tutta l’Amministrazione, evidenziando le gravi criticità del progetto sia sotto il profilo ambientale che urbanistico. Criticità che si aggiungono peraltro a quelle già esistenti sul territorio, come abbiamo richiamato nella delibera. Fin dal nostro insediamento ci siamo opposti ad ogni tentativo di affermare che la nostra area è il tappeto sotto il quale nascondere i rifiuti del Lazio: così come avvenuto per l’inceneritore di Tarquinia, la procedura è peraltro errata e quindi porteremo avanti quanto rilevato in tutte le sedi opportune”.

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