“Il Paese che Vorrei ha chiesto ricadute lavorative per i giovani e vincoli nei bandi per garantire qualità e evitare speculazioni. Latita il Comune, pronto solo ad intestarsi lavoro fatto da altri.
Il 25 aprile il Castello di S. Severa sarà aperto al pubblico con la promessa di restarlo tutto l’anno. “Il Paese che vorrei” esprime soddisfazione per l’evento ma al contempo preoccupazione per un progetto della Regione Lazio che presenta molti punti di rischio e vulnerabilità rispetto al futuro di questo bene comune.
La Regione ha infatti deciso di affidare la gestione alla società regionale LazioCrea, che procederà all’affidamento di diversi servizi interni a privati, mediante bando pubblico. Un processo che si discosta profondamente dal progetto unitario da noi elaborato tre anni fa, che aveva raccolto il plauso e l’adesione formale dei comuni del territorio e che prevedeva un sistema di gestione diretto ed unico da parte di un solo soggetto.
Abbiamo recentemente incontrato la dirigenza regionale e di LazioCrea, esprimendo la nostra apprensione rispetto ad alcuni punti specifici e le nostre richieste in termini di beneficio diretto per i cittadini – e soprattutto i giovani – di Santa Marinella e del territorio circostante:
1) Affidare a privati le attività remunerative (ristorante, bar, albergo) espone al rischio di speculazione e sottrae autonomia economica al sistema. Il canone di locazione finirà nel risanamento del bilancio della sanità, mentre le attività di interesse sociale e culturale ricadranno sulla spesa pubblica della Regione e saranno garantite solo sino a quando la Regione avrà l’interesse e l’opportunità di farlo. In assenza di attività continuative sarà impossibile garantire il flusso di clienti per le attività commerciali e quindi la ricaduta occupazionale sul territorio.
2) La gestione generale da parte di LazioCrea espone l’intero progetto a futuro incerto stante le prossime elezioni regionali ed il consueto meccanismo di spoil system.
3) La completa latitanza del Comune di Santa Marinella, che per anni si è disinteressato di ogni possibile visione strategica sul bene (pur se ora tenterà sicuramente di mettere il cappello sul lavoro svolto da altri) lascia i cittadini indifesi rispetto alle decisioni di chi governa la Regione o la governerà dal 2018.
Abbiamo avanzato alcune specifiche richieste che potrebbero, anche se solo in parte, purtroppo, porre dei vincoli che offrano maggiore garanzie per il futuro:
• Creare opportunità concrete di lavoro per i giovani del territorio, inserendo da parte di LazioCrea nella griglia di valutazione dei diversi bandi una premialità di punteggio per chi assume e inserisce al lavoro giovani residenti del territorio;
• Medesima premialità di punteggio per chi prevede nell’ambito del proprio settore (hotel, ristorante, bar, botteghe artigiane…) opportunità di formazione on the job, o di stage per i giovani, in particolari per gli studenti della nostra area (alberghiero, linguistico, scientifico…);
• Attivazione della procedura di accreditamento per gli spazi al piano superiore della “manica lunga” affinché possano essere destinate in via formale anche a corsi seminariali di formazione professionale;
• Un palinsesto culturale “strategico” ed integrato, che coinvolga anche le tante realtà del territorio che da tempo svolgono attività meritorie ed escluda intenzioni meramente speculative e di basso livello o scarso interesse generale;
• Destinazione a parco pubblico degli spazi esterni (giardino, cortili, viali) con accesso libero.
Abbiamo inoltre raccomandato sia la massima trasparenza e diffusione dei bandi, sia regole che selezionino professionalità imprenditoriali elevate e dotate di visione a medio/lungo termine, per scongiurare business predatori che purtroppo hanno spesso sfruttato i beni comuni del nostro territorio.
Abbiamo in sostanza svolto, ancora una volta, il ruolo a difesa e tutela dei cittadini di Santa Marinella che avrebbe dovuto compiere chi questo Comune lo governa, ed invece pare disinteressarsi dei problemi reali e pensare solo al proprio interesse ed alle proprie prossime poltrone”.

Comunicato da Il Paese Che Vorrei.

 

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