IL PAESE CHE VORREI: “LE LINEE PROGRAMMATICHE DI TIDEI SONO UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA ALLA CITTA’!”
L’Amministrazione pensa di uscire dall’emergenza Covid a colpi di privatizzazioni. E’ l’inizio di un lungo braccio di ferro con i cittadini.
Le cosiddette “Linee programmatiche per la ricrescita del Paese a seguito dell’emergenza sanitaria Covid-19”, presentate dal Sindaco in Consiglio comunale, somigliano piuttosto a un volantino promozionale di saldi stagionali. Il solo impatto visivo è sconcertante. Le sei prime proposte sono altrettanti project financing: project financing cimitero; project financing “Ex fungo” (parcheggi e piazza); Project parcheggi; project “talassoterapia”; project “ex piscina comunale-bar-ristorante”; project “passeggiata spiaggia”.
Riteniamo che ormai sia inutile spendere altre parole sul fatto che questi progetti, gli stessi dell’Amministrazione Bacheca,siano già stati bocciati dai cittadini con manifestazioni e raccolta di firme. Ancora più inutile spiegare che il vantaggio economico per le casse del Comune, e quindi per le tasche della gente, si tradurrà in un danno nel medio e lungo termine. A questo punto, sembra chiaro che l’unico interesse che muove Pietro Tidei sia quello di portare a termine queste procedure e poi andarsene a fine mandato, lasciando la città più povera e priva di strumenti per risollevarsi. E al suo volere,alla fine, all’interno della maggioranza, si sono piegati anche coloro che teoricamente si sono sempre dichiarati contrari.
Chi si illudeva che saremmo usciti da questo periodo con uno spirito diverso e una politica proiettata al futuro, è rimasto profondamente deluso. Il documento approvato in Consiglio è saldamente ancorato al passato e alle vecchie dinamiche. La pandemia ha messo in risalto l’aridità delle proposte dell’Amministrazione. Oltre queste, stantie e dannose, c’è il nulla assoluto!
Ma i giochi non sono conclusi. Pensarlo equivarrebbe ad abbandonare Santa Marinella al suo destino. A questa mossa dell’Amministrazione, la solita degli ultimi 25 anni, dovrà corrispondere una reazione convinta della collettività. Dovrà partire un lungo e durissimo braccio di ferro nel quale le posizioni in campo sono ben definite. Da una parte l’Amministrazione famelica e spietata, che nelle settimane più dure del contagio, ha mostrato il peggio di sé, organizzando piani a scapito della collettività, senza un’idea per il bene comune o una proposta di servizi. Dall’altra, chi in questi due mesi, segregato in casa, non ha fatto altro che sacrifici, senza ricevere in cambio dall’Amministrazionenemmeno una parola di conforto ma solo intimidazioni, e ora rischia di vedersi scippato di quel patrimonio pubblico che gli appartiene di diritto.
Questa volta, più che mai, sarà necessario che i cittadini si organizzino e trovino le giuste forme di lotta per impedire queste privatizzazioni di fatto. Non sarà facile ma la vera partita è proprio questa e ci dirà se siamo destinati al declino o se cambiare, davvero, si può. Quanto sarà duro lo scontro ce lo hanno già fatto capire le linee programmatiche messe in campo dal Sindaco e lo spirito predatorio con cui sono state concepite. L’Amministrazione farà di tutto, passata l’emergenza, affinché nulla sia diverso da prima. Il che significa che tutto sarà peggiore. Ostacolare questa svendita, invece, significherà trovare il coraggio di cambiare, di volare alto e di invertire direzione, puntando convintamente sulla difesa dei beni comuni, sulla tutela del patrimonio pubblico, sulla soddisfazione dei bisogni collettivi e, perché no, sulla ricerca della felicità, per tutti.
IL PAESE CHE VORREI