Un oggi complesso e pieno di incognite, un domani ricco di sfide e di opportunità: è l’analisi del settore ricettivo emersa durante l’incontro che si è svolto all’Istituto Alberghiero di Ladispoli giovedì 25 e venerdì 26 gennaio. A spiegare agli studenti il presente e il futuro delle agenzie turistiche è stato Francesco Galati della ‘Caere Viaggi’ di Cerveteri. Fondata nel 1978, la “Caere Viaggi” può vantare un’esperienza trentennale sul territorio, che l’ha portata ai vertici degli indici di gradimento della clientela, anche grazie alla versatilità dei servizi e alla diversificazione delle offerte.
Ad organizzare il seminario è stato il Prof. Renato D’Aloia, Docente di Ricevimento e Accoglienza Turistica dell’Istituto Professionale di via Federici. “E’ nostro dovere avvicinare il mondo delle professioni a quello dell’istruzione. – ha sottolineato il Prof. D’Aloia – L’Alternanza Scuola – Lavoro comincia da qui: dall’incontro con le realtà imprenditoriali più affermate sul territorio, dalla conoscenza delle dinamiche e dei meccanismi che portano al successo, dal confronto diretto con gli operatori del settore”.
Quali le nuove modalità che devono adottare le agenzie di viaggio nell’era della disintermediazione, della virtualizzazione delle relazioni sociali e delle transazioni commerciali? Quali le prospettive del mercato e il valore aggiunto di un servizio che continua ad investire sul rapporto di fiducia fra fornitore e cliente?
Molte le criticità, ma altrettanti i punti di forza di un settore che conta circa 10 mila punti vendita operativi. Il turnover – assicurano gli analisti – sarà alto, gli agenti di viaggio saranno sempre più giovani, le location meno tradizionali di un tempo. Sarà importante sapersi adeguare ai cambiamenti, soprattutto quelli che vedono il costituirsi di network sempre più estesi e tour operator sempre più agguerriti. Per non parlare della pervasività della Rete. E tuttavia sarà possibile per le agenzie di viaggio mantenere la propria indipendenza e la propria funzione, puntando sulla specializzazione, sulla consulenza di altissimo livello, sulla valorizzazione dei territori e delle eccellenze locali.
Disponibilità, esperienza, professionalità, conoscenza precisa e approfondita delle peculiarità del prodotto che si propone, ma anche del contesto artistico e culturale in cui si colloca, attenzione alle caratteristiche e alle esigenze del cliente: sono queste alcune delle prestazioni e delle caratteristiche – non ancora surrogabili da alcuna intelligenza artificiale – che continueranno a distinguere gli agenti di viaggio tradizionali dagli algidi algoritmi del web.
Il che non significa – è stato sottolineato durante l’incontro all’Istituto Alberghiero di Ladispoli – che si debba o si voglia rinunciare alla tecnologia, ai mix comunicativi o alla multicanalità. Tutt’altro.
Ma, a quanto pare – e a dirlo sono le analisi del settore – customer care e ‘relazione off-line’ continueranno a rappresentare valori aggiunti irrinunciabili. L’intermediario del turismo, insomma, dovrà puntare ad instaurare un rapporto di fiducia continuativo e reale con il viaggiatore, in modo tale da essere percepito come un esperto autorevole e ipercompetente in grado di proporre esperienze uniche, perfettamente rispondenti alle esigenze del singolo cliente.
E’ quello che in gergo si chama tailor made travel: un viaggio ritagliato e cucito su misura da autentici e insostituibili “sarti del turismo”.