Lo torna a chiedere il sindaco Mazzola, che scrive al ministero dell’interno e al presidente Zingaretti: «C’è urgenza di garantire la sicurezza della città e di tutta la fascia costiera viterbese».
«Tarquinia, il suo territorio e la fascia costiera hanno l’urgenza di avere un presidio permanente dei vigili del fuoco. Insieme ai sindacati sono anni che mi batto per questo». Lo afferma il sindaco Mauro Mazzola, che torna a chiedere un distaccamento fisso per la città e a scrivere al ministero dell’Interno e al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. «Non mi arrendo. – prosegue il primo cittadino – È una battaglia che con le associazioni di categoria porto avanti da anni, per garantire il diritto alla sicurezza dei cittadini. Ho fatto manifestazioni, con i vigili del fuoco e i sindaci del territorio. Non capisco perché a questa richiesta ci venga opposto un muro di gomma e non capisco perché alcuni esponenti del centrodestra “fanno spallucce” al problema. Nella Tuscia c’è un buco nel dispositivo della sicurezza. Al centro c’è Viterbo; a sud Civita Castellana; a nord Gradoli. Sul litorale il nulla». Il comando provinciale di Viterbo è distante 50 chilometri per 45 minuti di percorrenza; quello di Civitavecchia dista a 20 chilometri ma la città ha molte criticità: un porto in costante crescita, centrali elettriche e insediamenti industriali di grande rilevanza, che richiedono una presenza costante da parte dei vigili del fuoco. «La velocità degli interventi è fondamentale in caso di emergenza. – sottolinea il sindaco Mazzola – Non è pensabile che ancora nel 2017, ci si debba “appellare ai santi” perché non succeda qualcosa di grave. Continuerò a lavorare, con impegno, serietà e coerenza, perché Tarquinia sia dotata di un presidio fisso. La struttura per ospitare i vigili del fuoco c’è: il centro polivalente in via Vecchia della Stazione, dove è già di base il gruppo comunale della Protezione Civile. Occorre solo “riempirlo” con personale e mezzi e dare finalmente risposta alla domanda di sicurezza che arriva, non solo dai cittadini tarquiniesi, ma da tutti coloro che risiedono sulla costa e nei comuni dell’immediato entroterra».