Susan Forward descrive una potente dinamica di condizionamento sociale che definisce nei termini di “RICATTO MORALE”. Naturalmente il ricatto morale agisce sia a livello gruppale che di coppia, ammalando la vita sociale e affettiva delle persone. Analizziamola brevemente: Il ricatto morale è una potente forma di manipolazione in cui una persona a noi vicina minaccia, in modo diretto o indiretto, di punirci se non facciamo quello che vuole. In genere questo tipo di ricatto è messo in atto proprio dalle persone che ci sono più vicine e con le quali abbiano strette relazioni: possono essere genitori, coniugi, figli, amici, datori di lavoro, colleghi. In genere si tratta di persone alle quali teniamo e che vogliono ottenere da noi qualcosa che contrasta o non risponde appieno ai nostri sentimenti, progetti o aspettative. Nel suo libro Emotional Blackmail (letteralmente ricatto emozionale), Susan Forward sostiene che comunque venga espresso il ricatto, il messaggio sottostante è chiaro ed è: “se non mi darai quello che voglio te la farò pagare” . Si tratta sicuramente di un messaggio che intristisce la vita, in quanto sovente genera paura, senso di colpa, ansia e ci spinge a muoverci in una direzione che non è esattamente quella che vorremmo o quella più vicina ai nostri profondi desideri. Ma come è possibile tutto questo? In genere il ricattatore è una persona per noi importante, una persona che ci conosce molto bene e sa perfettamente quali sono i nostri punti deboli: in questo senso è facile che, per ottenere ciò che vuole, faccia leva sulla nostra paura di perdere la relazione o di entrare in conflitto, sul nostro senso del dovere, ricordandoci, ad esempio, quanto ha fatto per noi e quanto noi dovremmo essergli debitori e, infine, sull’indurre in noi il senso di colpa, facendoci sentire responsabili per il suo malessere. Da questo punto di vista è facile capire come sovente la punizione ventilata dal ricattatore consista nella possibilità di compromettere la relazione nella quale siamo impegnati e a cui teniamo , nella possibilità di perdere stima e valore agli occhi della persona che ci è vicina e che, in modo velato, ci sta ricattando facendoci sentire egoisti, malvagi, freddi e indifferenti se non accettiamo di fare quello che ci viene chiesto.
Sebbene non tutti i ricattatori abbiano lo stesso stile è importante sottolineare che lo sfondo comune sul quale si muovono è la paura : paura di perdere la persona a cui teniamo, paura del cambiamento, paura di essere respinti, paura di perdere potere all’interno della relazione. Forward distingue quattro categorie di ricattatori:
1) Punitivi: ci fanno sapere esattamente quello che vogliono e le conseguenze a cui andremo incontro se non saremo accondiscendenti. Tipiche espressioni di questo tipo di ricattatori sono ad esempio: “Se accetti quel lavoro me ne vado; se mi lasci non vedrai più i bambini; se non accetti di fare gli straordinari scordati pure la promozione”.
2) Autopunitivi: questi mettono in atto ricatti più sottili e fanno leva sulla nostra compassione e il nostro sentirci responsabili per loro. Il loro ricatto si esplica nell’informarci che se non facciamo quello che vogliono ne saranno così turbati da non riuscire più a comportarsi normalmente. In questo senso possono anche minacciare di danneggiare la loro vita, di farsi del male o di mettere in pericolo la loro salute e felicità.
3) Vittime: le vittime non fanno minacce e neppure minacciano di farsi del male, tuttavia ci tengono a farci sapere in modo inequivocabile che se non facciamo quello che vogliono, loro soffriranno e la colpa sarà solo nostra.
4) Seduttori: si tratta del tipo più subdolo di ricattatori: sono quelli che ci incoraggiano, ci promettono amore o denaro o carriera e poi ci chiariscono che, se non ci comportiamo come vogliono loro, non riceveremo nulla.
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