risitano contratto

Il pilota civitavecchiese qualche anno fa è stato a un passo dalla F1. Prima corsa della nuova stagione a Imola il 30 aprile.

Nicholas Risitano: il ritorno. Il ritorno nel mondo dei motori e delle corse: non in cerca di vendette, ma di una nuova importante ripartenza. Il pilota civitavecchiese – nato a Roma quasi 29 anni fa – sta per ripartire nel campionato BMW Mini Challege che vedrà la sua prima gara il prossimo 30 aprile sul circuito di Imola. Ne seguiranno altre cinque sulle maggiori piste italiane (Monza, Vallelunga…) e a quel punto si faranno i conti della stagione e anche se sarà possibile contare su un posto stabile – purtroppo non più nella Formula 1 – ma nel mondo altrettanto affascinante del GT.
Perché Risitano è stato vicinissimo al ‘grande circo’ e ne è rimasto fuori per un  male che lui definisce ‘tutto italiano’. “La Formula 1 era il mio grande sogno e la mia grande ambizione fin da quando ero bambino – racconta Nicholas – ed ero sicuro di aver tutte le carte in regola per entrare in quelle macchine e starci per anni. Ma sono mancati gli sponsor e non se ne è fatto nulla”.
Ma andiamo con ordine. Risitano nasce con la passione dei motori, delle gare e della velocità. A 11 anni comincia l’attività agonistica nei kart e centra subito tante vittorie importanti. Nel 2003, a 14 anni,  dopo i brillanti e anche sorprendenti risultati ottenuti nella stagione precedente, viene messo sotto contratto dalla Birel Motorsport (casa costruttrice di telai) come pilota ufficiale, che vede in lui il talento Italiano più promettente da schierare nelle maggiori competizioni mondiali per contrastare giovani emergenti (che in seguito finiranno in F1: Vettel, Hulckemberg, Boemi, Vergne, Bianchi, Bottas…). E le grosse aspettative riposte in lui, non rimangono deluse: infatti si laurea Campione Europeo, proprio battendo molti di questi talenti. E rimarrà il primo ed unico italiano ad aver vinto il titolo europeo in questa categoria. Ma Risitano non si ferma e l’anno successivo vince anche il mondiale.
Dopo questi ottimi risultati, a soli 15 anni, viene messo sotto contratto dal Cek Team per partecipare al Campionato di F.Renault 2.0, ma è troppo giovane. Così partecipa al corso presso la scuola federale Csai Vallelunga per ottenere la licenza anticipata per correre in macchina per meriti sportivi, e viene segnalato dagli istruttori federali (Andrea Piccini, Raffaele Giammaria, Renato Leporelli, Enrico Bertaggia, Francesca Pardini) con “l’asterisco”, cioè come talento da sostenere qualora la federazione abbia dei fondi per dar supporto alla carriera del pilota.
Nel 2007 è in Formula Azzurra (propedeutica alla F3) e vince, oltre a diverse altre gare, il Campionato Europeo.
Ormai Nicholas Risitano è pronto al grande balzo, ma la delusione è dietro l’angolo. Nel 2008 è inserito nel team Ghinzani per partecipare al campionato di F3, ma la mancanza di fondi ferma la squadra. L’anno successivo è il pilota che la Minardi seleziona per un progetto triennale (F3, F2 e poi F1), ma servono dieci milioni di euro, la scuderia riesce a metterne insieme solo sei e la stagione non parte.
“Per me è stato un colpo durissimo – racconta Risitano – . All’improvviso mi è crollato il mondo intero, tanti sacrifici inutili, una carriera che ero sicuro di poter avviare con successo mi sfuggiva di mano. E non perché non avessi le qualità, ma per l’assenza di sponsor. Un problema tutto italiano. Ed infatti, guardiamo alla storia della F1 e contiamo i piloti italiani non dico campioni del mondo, ma che hanno corso per anni in questa categoria d’eccellenza. Quanti sono? Pochissimi. Molti meno del materiale umano che l’Italia ha avuto a disposizione”.
Per il pilota civitavecchiese sono anni bui. Taglia di netto col mondo dei motori e addirittura cambia numero di telefono per non farsi contattare da amici e conoscenti dell’ambiente. Per anni non segue un gran premio, non compra un Autosprint e, sfogliando i giornali, quando si parla di corse e F1 chiude gli occhi e gira la pagina.
Ma il nome Risitano, nel mondo delle corse, non viene dimenticato e lo scorso anno viene contattato dalla Bmw Roma per sostituire un pilota saltato all’ultimo momento nel Mini Challenge, il campionato della categoria GT, che si corre con Mini Cooper S. Sulle prime dice di no, ma poi si lascia convincere e va a Monza, dove centra subito il terzo tempo in qualifica (in gara la rottura di un cavo elettrico lo costringe al ritiro), mentre a Imola, un paio di settimane dopo, dopo sei giri, è secondo (poi però si rompe un freno e abbandona la gara).
“Il terzo tempo di Monza mi ha dato un brivido profondo – confessa Nicholas -. Ho risentito l’adrenalina della velocità, ho riscoperto il mondo delle corse, il mio mondo… Mi sono rimesso il casco”. E da quella qualifica all’oggi – passando per lo sviluppo di una Bwm M3 e di una Ferrari GT – il passo è stato breve.
Il rientro in pianta stabile di Risitano avviene sotto i colori della scuderia Progetto E20 di Roma che schiera due auto e quattro piloti per il campionato BMW Mini challenge, il campionato monomarca (motore 2.0 Twin Power Turbo da circa 265 cavalli). Sei le gare, esordio il 30 a Imola, con partenza subito in salita, perché la vettura è arrivata in ritardo e il civitavecchiese andrà al primo appuntamento con un solo test ad Adria, proprio alla vigilia.
“Comunque – afferma deciso Risitano – non vado al Mini Challenge solo per partecipare. Ho ricalibrato gli obiettivi e parto con grandi ambizioni. Il sogno della F1 ormai è andato, ma adesso coltivo quello della categoria GT, che vorrei fare ai massimi livelli mondiali. Se ne ho i numeri? Tra i 18 e i 20 anni ero sicuro di poter competere in F1; al termine di questo campionato vedrò se ne ho per inserirmi nella categoria GT. E’ chiaro che punto a fare un bel campionato, poi si vedrà”

 

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