IL SEGRETO DELL’EQUILIBRIO È NELL’ARMONIA (Rubrica a cura di Alessandro Spampinato)
I ritmi stressanti del nostro stile di vita, il caos che incombe sulla struttura sociale a tutti i livelli, servizi, assistenza, sicurezza, impiego, trasporti, ecc. il giudizio cui siamo sottoposti a livello familiare, affettivo, lavorativo e sociale possono portare le persone a percepire una forma di disadattamento al vissuto quotidiano e alla perdita del proprio equilibrio mentale. Lo stress che ne consegue può indurre una sofferenza e un disagio tali da indurle all’isolamento e al ritiro entrando così nella spirale della depressione e del mal di vivere. Quando si avvertono i primi sintomi di affaticamento e di perdita di interesse nei confronti della propria vita è opportuno consultare subito uno specialista prima che la depressione diventi un’abitudine. Un intervento di supporto e di valutazione delle cause può sicuramente favorire il recupero di un’integrità e di un equilibro mentale che sono fondamentali per affrontare nel migliore dei modi il cammino della vita. La prima forma di disagio che si può avvertire è la “dissociazione dal mondo”. Ci si chiude sempre di più in se stessi fino all’isolamento sociale. Uscire e incontrare persone risulta essere un’impresa e una fatica insormontabili, il divano o il letto di casa iniziano a diventare i luoghi dove ci si sente protetti e al sicuro. In questa fase le persone iniziano a parlare da sole o con persone presenti nella mente o personaggi immaginari. La seconda forma è “la fuga dal mondo”. È l’inizio della depressione, la persona si sente colpevole, si sente fallita, si auto-accusa di tutto e può arrivare perfino al suicidio o per mezzo di un gesto estremo o per mezzo di una dipendenza tossica come alcool, droghe o psicofarmaci. La terza fase è chiamata “minimalismo”. La persona tende a ridurre tutto al minimo, all’essenziale, ogni novità e ogni cambiamento fanno paura. Ora si sente sicura solo nel proprio guscio e rifiuta le nuove esperienze. E’ più importante il sopravvivere che il vivere. L’obiettivo è sentirsi protetti dai rischi, piuttosto che tuffarsi nell’avventura dell’esistenza. Per difendere il proprio equilibrio mentale e emotivo è molto importante educare se stessi alle novità, alla creatività e al cambiamento. La psicosomatica ci insegna che alimentare pensieri e emozioni negative ha una ricaduta sul nostro corpo fino anche ad ammalarlo gravemente. Così, al contrario, alimentare pensieri e emozioni positive, oltre a farci affrontare meglio tutte le difficoltà del quotidiano, aiuta il corpo nei processi di riparazione e guarigione. E’ importante tenere sotto controllo la nostra mente, affinché non sia turbata da troppi pensieri, paure, angosce e preoccupazioni. Dobbiamo vigilare il nostro stato mentale e emotivo per controbilanciare la pressione e lo stress prendendoci cura di noi, ricercando novità e piaceri e chiedere aiuto per gestire al meglio le difficoltà senza pensare di dover risolvere tutto subito e da soli. È bene essere consapevoli del fatto che il nostro benessere è frutto dalla cura quotidiana che dedichiamo a piccoli aspetti concreti. Poche e semplici regole per realizzare un buon vivere nel quotidiano. Una persona equilibrata con una mente equilibrata, è in grado di valutare il proprio grado di benessere e di segnare una direzione personale alla propria vita. La salute mentale e la qualità della vita passano attraverso il senso di sicurezza di sé e la ricerca della relazione di reciprocità con gli altri, contrariamente a quanto ci viene insegnato a scuola, dove da alunni siamo in competizione per raggiungere il miglior voto e sul lavoro, dove la competizione è tra colleghi per la carriera o per la salvaguardia del posto di lavoro. Il segreto dell’equilibrio è nascosto nella la cura di sé e nell’armonia della relazione con l’altro. Imparare a trovare il giusto equilibrio nella nostra vita è la migliore cura che esista, e il mantenimento di questo equilibrio evidenzia il grado di amore che abbiamo verso noi stessi.
Come dice Osho: “La mente può essere sia fonte di schiavitù sia fonte di libertà. La mente ti porta all’inferno, ma può anche condurti in paradiso. Dipende da come viene usata. Un giusto uso della mente porta alla meditazione, un uso sbagliato alla follia”.
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