«Due candidati di Gianni Moscherini hanno evidenti situazioni d’incompatibilità/ineleggibilità». Lo dichiara il sindaco Mauro Mazzola, che ha inviato una nota alla Commissione Centrale. «Ha fatto una campagna elettorale sull’ineleggibilità della dott.ssa Fabiola Cenci. – prosegue – Seguo la sua tesi e chiedo di annullare le preferenze a due suoi candidati, che non si potevano presentare».
Il primo candidato ha citato il Comune per ottenere un risarcimento danni di 3.300.000 euro conseguenti alla perdita dell’attività commerciale. Il Tribunale Civile di Civitavecchia, con sentenza n.62/2014, ha dichiarato il difetto di giurisdizione dell’autorità giudiziaria ordinaria, con condanna alle spese di causa per 4.700 euro. Per il mancato pagamento, con deliberazione della giunta n. 141 del 19 agosto 2014, il Comune ha affidato l’incarico legale per la redazione dell’atto di precetto per recuperare le somme dovute. Il 27 gennaio 2015 il legale incaricato dal Comune ha comunicato di non aver ricevuto alcuna risposta dalla controparte.
Con deliberazione della giunta n. 120 del 2 luglio 2015, il Comune ha stabilito d’intraprendere un’azione esecutiva per recuperare la somma 6.220,90 euro. Questa situazione corrisponde con il caso d’incompatibilità normato dall’art. 63, comma 1, n. 6) del D.Lgs 267/2000 (Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali) il quale presuppone l’esistenza di un credito liquido ed esigibile e l’avvenuta messa in mora.
Il secondo candidato, in qualità di legale rappresentante di una società, ha proposto il giudizio dinanzi al Tar del Lazio, tuttora pendente, per l’annullamento del diniego alla richiesta di permesso a costruire, del 9 settembre 2015, emesso dal Settore X Urbanistica – Edilizia del Comune di Tarquinia. Inoltre, davanti la Corte d’Appello di Roma, è in corso il processo richiesto dallo stesso candidato per l’annullamento delle delibere adottate il 25 novembre 2010 dall’assemblea della Società Tarquinia Multiservizi s.p.a., società interamente partecipata dal Comune di Tarquinia, lamentando vizi nella convocazione dell’Assemblea, l’errata presa d’atto della scadenza del termine di carica degli amministratori, nonché l’incompatibilità dell’amministratore unico nominato.
Il Comune, per sostenere la correttezza dell’operato proprio e degli organi della società, è intervenuto volontariamente nel giudizio. Con l’atto di appello il candidato ha chiesto la riforma della sentenza del Tribunale di Civitavecchia n. 802/2014, con cui sono state rigettate le domande proposte, con condanna alla refusione delle spese di lite liquidate in 5.000 euro per ciascuna parte, oltre oneri di legge e spese forfettarie. Tali fatti determinano la situazione di incompatibilità di cui all’art. 63, comma.1, n. 4) del D.Lgs 267/2000.
«Le normative sono chiare al riguardo. – conclude il sindaco Mazzola – I due candidati di Moscherini sono incompatibili. Le regole vanno rispettate e le preferenze annullate».