Il sindaco Tedesco: “La Fase 2 non penalizzi il commercio: sì da subitro al take away e incentivi ai comuni per detassare le attività”
Nessuno deve essere lasciato indietro. Con questa convinzione, il Sindaco Ernesto Tedesco ha annunciato la volontà di sostenere, già a partire dalla cosiddetta “fase 2” che inizierà il 4 maggio, le attività di ristorazione e i commercianti, colpiti duro dalle settimane di lockdown per l’emergenza Covid-19.
“Stiamo per ripartire anche se ancora non sappiamo come, se non per retroscena, ma da quel che vedo non si sta cogliendo l’occasione di correggere alcune storture che si sono viste in queste nove settimane. Sono stati tenuti aperti supermercati e mercati, ed è stata chiaramente una scelta giusta, ma allora perché non è stata data la possibilità di aprire anche a chi avrebbe potuto dare un servizio, mantenendo l’attività aperta? Mi riferisco alle attività di ristorazione come tavole calde, ma anche alcuni bar o ristoranti, che avrebbero potuto assicurare un servizio di asporto. Come chi fa consegne a domicilio, quindi, anche chi fa take-away sia garantito. Sono riflessioni che possiamo fare ad alta voce in direzione del Governo e della Regione Lazio, così come analoga considerazione l’abbiamo già fatta, insieme all’Assessore al Commercio Claudia Pescatori, su un altro aspetto: queste attività potrebbero essere aiutate direttamente anche dai comuni. Ad esempio, aumentando la metratura esterna del 50% laddove possibile, o prevedendo agevolazioni o possibilità di scontare imposte comunali come Tosap o Tari. Ma anche in tal senso, è importante che sia lo Stato ad intervenire per sostenere a sua volta i Comuni che, come illustri colleghi di città importanti come Milano o Firenze hanno drammaticamente sottolineato nelle ultime ore, rischiano altrimenti di diventare altre vittime di questa crisi”.
“Stiamo per ripartire anche se ancora non sappiamo come, se non per retroscena, ma da quel che vedo non si sta cogliendo l’occasione di correggere alcune storture che si sono viste in queste nove settimane. Sono stati tenuti aperti supermercati e mercati, ed è stata chiaramente una scelta giusta, ma allora perché non è stata data la possibilità di aprire anche a chi avrebbe potuto dare un servizio, mantenendo l’attività aperta? Mi riferisco alle attività di ristorazione come tavole calde, ma anche alcuni bar o ristoranti, che avrebbero potuto assicurare un servizio di asporto. Come chi fa consegne a domicilio, quindi, anche chi fa take-away sia garantito. Sono riflessioni che possiamo fare ad alta voce in direzione del Governo e della Regione Lazio, così come analoga considerazione l’abbiamo già fatta, insieme all’Assessore al Commercio Claudia Pescatori, su un altro aspetto: queste attività potrebbero essere aiutate direttamente anche dai comuni. Ad esempio, aumentando la metratura esterna del 50% laddove possibile, o prevedendo agevolazioni o possibilità di scontare imposte comunali come Tosap o Tari. Ma anche in tal senso, è importante che sia lo Stato ad intervenire per sostenere a sua volta i Comuni che, come illustri colleghi di città importanti come Milano o Firenze hanno drammaticamente sottolineato nelle ultime ore, rischiano altrimenti di diventare altre vittime di questa crisi”.