E’ stato un Seatrade all’insegna della sostenibilità ambientale per il porto di Civitavecchia che per la prima volta è stato rappresentato dalla Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale.
Il presidente dell’AdSP, Francesco Maria di Majo, di ritorno da Fort Lauderdale, dove si è svolta la principale fiera internazionale del mercato crocieristico, traccia un bilancio degli incontri avuti con gli armatori e gli operatori del settore e raccoglie nuove sfide per il porto di Roma.
“Si è discusso – spiega di Majo – del futuro del porto di Civitavecchia ponendo l’attenzione sugli aspetti legati al “green port”. I vertici delle più grandi compagnie crocieristiche si sono detti disponibili a collaborare per fare di Civitavecchia uno scalo maggiormente green, soprattutto in virtù del fatto che le ultime navi da crociera varate sono già predisposte per il dualfuel e quindi per utilizzare il GNL (Gas Naturale Liquefatto, ndr)”.
A tale riguardo, è stato annunciato da alcune compagnie che il porto di Civitavecchia potrà essere prescelto per lo scalo di alcune navi da crociera alimentate da GNL.
“In tale prospettiva, sin dall’inizio del mio mandato – continua il Presidente dell’AdSP – mi sono attivato per reperire le necessarie risorse finanziarie, anche a livello comunitario, per realizzare una stazione per l’approvvigionamento del GNL, e fare, così, del nostro porto un modello a livello non solo nazionale ma soprattutto europeo”.
Oltre all’utilizzo del GNL, gli armatori hanno comunicato la necessità che nel porto si rendano disponibili idonei impianti di raccolta rifiuti, in grado di gestire i residui del “lavaggio” fumi (c.d. scrubbers). Tale servizio è già in essere nel porto di Civitavecchia, che ha già maturato esperienza e risultati in materia. Inoltre, al Seatrade erano presenti il terminalista RCT e la società di servizi di interesse generale Port Mobility che, insieme all’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale, hanno raccolto proposte e suggerimenti da parte degli armatori per garantire maggiore efficienza e qualità nei servizi offerti ai turisti che ogni anno transitano nello scalo.
In prospettiva, al di là delle previsioni che per quest’anno fanno registrare una flessione delle crociere nel Mediterraneo (l’Italia perde tra il 7 e il 9% in termini di passeggeri), dovuta alla pressione della domanda nel mercato asiatico, che ha indotto diverse compagnie a spostare temporaneamente alcune navi nel Far East, il Seatrade ha confermato il “mare nostrum” quale meta turistica privilegiata. Gli armatori hanno dichiarato che da qui al 2026 sono state già ordinate circa 90 nuove navi da crociera, parte delle quali saranno utilizzate per i mercati emergenti, come appunto quello asiatico, che oggi costringono le compagnie a trasferire le loro unità dagli home port tradizionali, fra cui c’è anche Civitavecchia, che tiene con 2,3 milioni di crocieristi (-1,9%), attestandosi sul livello di traffico del 2016.