Incendio impianto TMB della Società Ecologia Viterbo, le misure adottate
Con riferimento all’incendio sviluppatosi nella notte tra il 3 ed il 4 giugno scorso, presso l’impianto TMB della Società Ecologia Viterbo, in località Casale Bussi, ed alle misure adottate per la gestione delle conseguenti problematiche, si informa su quanto segue.
Grazie all’azione congiunta di tutti gli enti coinvolti, con la Prefettura di Viterbo e la Regione Lazio, siamo riusciti a gestire la fase di emergenza, garantendo il regolare svolgimento del ciclo dei rifiuti urbani.
Tutti i Comuni della provincia di Viterbo potranno continuare a conferire i propri rifiuti urbani presso l’impianto, dove è stata allestita una trasferenza verso gli impianti indicati nell’ordinanza a tal fine adottata dal Presidente della Regione Lazio.
Nei primi provvedimenti regionali si stabilisce però che i diversi costi rientrano comunque nelle previsioni della tariffa per lo svolgimento del servizio di igiene urbana dei Comuni.
La Provincia di Viterbo, quale ente di area vasta, sentiti al riguardo molti sindaci, pone l’accento sulla necessità di evitare qualunque ipotesi di aggravamento dei costi, in conseguenza dell’evento, in capo alle amministrazioni locali ed ai cittadini.
Si ritiene infatti che gli effetti della situazione creatasi non debbano e non possano in alcun modo riflettersi sulla tariffa per lo svolgimento del servizio di igiene urbana, e che sia pertanto necessario valutare nell’immediatezza le eventuali azioni compensative idonee a scongiurare tale evenienza, che oltretutto andrebbe ad aggiungersi ai maggiori oneri che già in questi giorni le amministrazioni comunali stanno sopportando, per fare fronte ai maggiori tempi necessari per il conferimento e lo scarico dei rifiuti in impianto.
Tutto quanto detto è stato messo in evidenza in una nota inviata oggi al Presidente della Regione Lazio, alla Prefettura di Viterbo, alla Direzione Regionale Risorse Idriche, Difesa del Suolo e Rifiuti ed a tutti i Comuni della Provincia.
In merito ai maggiori oneri di trattamento e smaltimento, di certo qualcuno deve pagare per quanto accaduto, ma non i cittadini.