Nell’ambito della campagna “Facciamo respirare il Mediterraneo”, NABU e Cittadini per l’aria continuano il monitoraggio del particolato ultrafine nelle città di porto italiane per valutare i livelli delle emissioni atmosferiche delle navi da crociera e dei traghetti.

Le misurazioni della qualità dell’aria effettuate nel porto di Civitavecchia mostrano concentrazioni molto elevate di particelle ultrafini. I membri dell’associazione CITTADINI per l’ARIA, con il supporto della ONG tedesca NABU e del suo esperto Dr. Axel Friedrich, hanno rilevato livelli di particolato ultrafine fino a 140 volte superiori a quelli delle zone con aria pulita. Le misurazioni sono state condotte durante le operazioni di attracco delle tre navi da crociera che, dalle 7.00 del 25 Marzo, hanno scalato il porto di Civitavecchia.

Le misure effettuate ad una distanza variabile fra 500 e 800 metri hanno mostrato livelli di polveri ultrafini con picchi fino a 280.000 pt per centimetro cubo durante le operazioni di attracco delle navi. Il numero delle particelle in zone remote con buona qualità dell’aria è inferiore a 2000 pt/cc, il livello di fondo marino era pari a 2.500 pt/cc, mentre durante circa due ore di monitoraggio in porto la media rilevata è stata di circa 34.000 pt/cc.

Le polveri ultrafini sono ormai riconosciute essere causa di infarti e altre malattie cardiologiche.

MSC Magnifica, Costa Pacifica e FTI Berlin sono le navi che hanno scalato ieri il porto di Civitavecchia: sono state varate nel 2009 (le prime due) e nel 1980 (la terza).  Delle tre navi solo la MSC Pacifica è entrata nella classifica delle navi stilata lo scorso anno da NABU (http://www.cittadiniperlaria.org/italian-cruise-day), peraltro senza risultare tra quelle che hanno adottato sistemi per un significativo abbattimento delle emissioni. Tutte queste navi operano con oli combustibili pesanti estremamente inquinanti.

In un comunicato stampa (http://www.trcgiornale.it/news/attualita/90357-portelli-rct-lda-cozzolino-critiche-non-meritater.html) John Portelli, Presidente di Rome Cruise Terminal RCT, che il 25.3.2017 aveva negato l’accesso al terminal crocieristico per effettuare le misurazioni in concomitanza con la movimentazione delle navi, ha rivendicato la partecipazione di RCT  al dibattito relativo all’impatto ambientale delle navi, anche attraverso la Cruise Lines International Association (CLIA) di cui RCT è membro.

“Se il tema dell’impatto ambientale delle navi è davvero importante per armatori e operatori del settore navale,” rileva la Presidente di Cittadini per l’Aria, Anna Gerometta “non può essere loro sfuggito l’esito dello studio sullo stato di salute della coorte dei residenti nel comprensorio di Civitavecchia, coordinato dal Dipartimento di Epidemiologia del SSR della regione Lazio e pubblicato nel 2016, ed in particolare il dato che ha evidenziato come la residenza entro 500 metri dal perimetro del porto sia associata ad incrementi di rischio di mortalità per tumore al polmone (+31%) e eccessi di rischio per mortalità per malattie neurologiche del 51% superiore rispetto ai residenti in altre zone. Analisi epidemiologica che, si noti, si ricollega direttamente all’esposizione della popolazione che vive in prossimità del porto agli inquinanti atmosferici derivanti dallo stazionamento delle navi nel porto stesso.”

Figura3 – Concentrazioni medie annue al suolo di PM10 (µg/m3) nel territorio del comprensorio, ottenute tramite modello di dispersione relativo alle emissioni dovute allo stazionamento delle navi nel porto di Civitavecchia

http://www.civitavecchia.gov.it/wp-content/uploads/2016/05/rapporto-DEP-Lazio.pdf –  http://www.deplazio.net/images/stories/files/rapporto_abc_24-11-2015.pdf

Un porto è una importante sorgente di emissioni convogliate (dai camini delle navi e i veicoli in transito) e diffuse (carbone, metalli, idrocarburi, etc) e costituisce dunque una fonte di pressione ambientale per il territorio.  Una città come Civitavecchia, che vede quasi 900 navi da crociera all’anno attraccare al suo porto (17 km di banchine, 26 moli operativi e 23 attracchi per yacht tra i 40 ed i 100 metri), con una movimentazione di oltre 2.500.000 di passeggeri, deve poter essere protetta dalle emissioni di questo turismo insostenibile.

 “Gli operatori delle crociere dovrebbero domandarsi se la flessione prevista per il 2017 del numero di passeggeri non sia anche da attribuire ad una crescente consapevolezza dell’insostenibilità ambientale di questi alberghi galleggianti” ha aggiunto Anna Gerometta durante la conferenza stampa che si è tenuta oggi a Roma per la presentazione degli esiti dei monitoraggi. “E se non sarebbe invece un buon investimento per questo settore sostenere l’attuale nostra richiesta di rendere anche il Mediterraneo una zona a basse emissioni navali come già esiste nel Nord Europa e in America”.

CITTADINI per l’ARIA e NABU hanno sottolineato che nel Mediterraneo traghetti, navi da crociera e navi portacontainer, sono tutt’oggi autorizzati ad usare olio combustibile pesante molto inquinante, senza alcun sistema di depurazione dei gas di scarico come invece previsto dagli standard per auto, camion e persino per le centrali elettriche. Di conseguenza i gas di scarico che escono dai motori delle navi contengono enormi quantità di inquinanti atmosferici tossici, come la fuliggine, e contribuiscono in modo significativo anche ai cambiamenti climatici.

Cittadini per l’Aria parteciperà al Tavolo di lavoro coordinato dal Comune di Civitavecchia, convocato per Mercoledì 29 marzo, al quale prenderanno parte anche Autorità Portuale e Capitaneria di Porto, oltre a comitati e associazioni locali. Daniela Patrucco – referente della Campagna per il Mar Tirreno che rappresenterà l’Associazione – rinnoverà alle istituzioni tre richieste già avanzate:

– l’emissione di un’ordinanza che imponga alle navi l’uso di combustibili a basso tenore di zolfo (0,1%) o altri combustibili più puliti a dodici miglia dalla linea di costa
–  la pubblicazione su un sito istituzionale dei controlli alle navi effettuati dalla Capitaneria di Porto
– il supporto alla campagna nazionale e internazionale per la creazione di un’area ECA (Area di controllo delle emissioni) nel Mediterraneo nella quale possano essere utilizzati esclusivamente carburanti a bassissimo contenuto di zolfo e ossidi di azoto.
– l’inserimento nel Piano della Qualità dell’aria regionale di misure dedicate alle emissioni navali e portuali.

Cittadini per l’Aria e Nabu ringraziano per la collaborazione la Capitaneria di Porto, l’Autorità Portuale e il Comune di Civitavecchia che hanno autorizzato e reso possibili i monitoraggi.

Uteriori Info
https://en.nabu.de/issues/traffic/ports/index.html
www.cittadiniperlaria.org

 

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