ISTITUTI PROFESSIONALI ALBERGHIERI: SCUOLE DELL’INNOVAZIONE
NUOVO APPUNTAMENTO A ROMA PER I DIRIGENTI DELLA RETE DEL LAZIO. VINCENZA LA ROSA, PRESIDE DELL’ALBERGHIERO DI LADISPOLI: “UN’OCCASIONE IMPERDIBILE PER CONDIVIDERE LE NOVITA’ DELLA RIFORMA”.
Nuovo appuntamento per la R.I.A.L., la Rete degli Istituti Alberghieri del Lazio, costituitasi a giugno del 2017 fra i venticinque I.P.S.S.A.R. della Regione. Venerdì 16 febbraio nella sede del ‘Vincenzo Gioberti’ di via della Paglia, a Roma, si è svolto un incontro sul ruolo e sulle prospettive degli Alberghieri, anche e soprattutto alla luce delle annunciate ipotesi di riforma e dei contenuti dei Decreti Legislativi 13 aprile 2017, n. 60 e 61.
All’incontro era presente anche la Dirigente Scolastica dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli, Prof.ssa Vincenza La Rosa: “Abbiamo partecipato sin dall’inizio a questo importantissimo percorso di cooperazione e di condivisione che ha visto la nascita della R.I.A.L. – ha dichiarato la Prof.ssa La Rosa – Quella di oggi è un’occasione imperdibile per fare il punto della situazione rispetto a temi di straordinaria rilevanza quali l’identità degli Istituti Alberghieri come ‘Scuole dell’Innovazione’; il profilo educativo, culturale e professionale degli studenti; la ridefinizione dei curricula in base ad una corretta gestione delle quote di autonomia e flessibilità; i piani di alternanza scuola-lavoro e molti altri. Si tratta di argomenti delicati, che rappresentano una straordinaria opportunità di rinnovamento e razionalizzazione dei percorsi formativi, ma allo stesso tempo richiedono una riflessione condivisa e corale. Il vantaggio e il valore aggiunto di una rete è quello di creare legami, sinergie e connessioni fra scuole omologhe: il confronto è sempre strumento di conoscenza e di crescita. E’ necessario uscire una volta per tutte dal solipsismo e dall’individualismo che hanno purtroppo caratterizzato una lunga stagione della storia scolastica del nostro Paese. Collaborare fa bene a tutti: ai docenti, ai Dirigenti e, quel che più conta, agli studenti”.
Gli Istituti Professionali come “Scuole territoriali dell’innovazione”, veri e propri laboratori di ricerca e di sperimentazione: questo, dunque, il tema al centro del nuovo incontro fra i Dirigenti Scolastici dei venticinque Alberghieri aderenti alla R.I.A.L..Diverse le novità introdotte dal Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 61 e dal D.P.R. 133 del 31 luglio 2017, che modificano le norme previste dal D.P.R. 15 marzo 2010, n. 87, volute dall’allora Ministra Mariastella Gelmini.
A spiegare ai Dirigenti Scolastici della R.I.A.L. tutte le novità connesse all’imminente applicazione dei Decreti c’era, per il Ministero della Pubblica Istruzione, Rossella Mengucci. Nel corso dell’incontro, sono state anche illustrate le modalità di partecipazione al bando di concorso che individuerà le 11 scuole-polo incaricate, a livello nazionale, di predisporre le misure di accompagnamento all’attuazione del D.P.R. 61/2017, per la definizione dei profili professionali in uscita dai percorsi delineati dal nuovo assetto ordinamentale.
A partire dall’anno scolastico 2018/2019 – è stato ricordato nel corso del convegno – è prevista la possibilità di un potenziamento delle attività pratiche all’interno degli Istituti professionali, percorsi di alternanza scuola-lavoro già a partire dalle classi seconde, undici indirizzi di studio, una didattica fortemente personalizzata e un maggior numero di ore dedicate alle materie professionalizzanti. Il tutto ottenibile con un più efficace utilizzo delle quote di autonomia e flessibilità in capo a ciascuna Istituzione Scolastica. Ma i nuovi testi normativi chiedono anche una maggiore collaborazione fra diversi soggetti: le scuole dovranno confrontarsi con la Rete Nazionale dei Servizi per le Politiche del Lavoro, con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del lavoro (A.N.P.A.L.), con l’I.S.F.O.L. (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori), con l’A.N.S.A.S. (Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica), con l’I.P.I. (Istituto per la Promozione Industriale).
L’obiettivo è evidente: ridurre la distanza fra il sistema della formazione e quello del lavoro, tenendo ben presenti da un lato le caratteristiche dei contesti e le esigenze dei territori, dall’altro gli specifici profili professionali, spesso ad elevatissimo livello di specializzazione, richiesti dalle imprese e dal mondo produttivo. Non a caso le nuove disposizioni legislative prevedono più Alternanza Scuola-Lavoro (già dal secondo anno), materie meno ‘generaliste’, potenziamento dei laboratori e delle attività formative di indirizzo (in base, ovviamente, allo specifico settore occupazionale).
Al centro, in buona sostanza, la valorizzazione massima del metodo laboratoriale e del ‘pensiero operativo’. Tutto questo, però, senza snaturare l’identità degli Istituti Professionali, da sempre connotata dall’integrazione fra una solida base di ‘istruzione generale’ e una ‘cultura tecnico-pratica’ che consenta agli studenti di acquisire quelle competenze e quei saperi necessari ad assumere ruoli operativi nei comparti produttivi di riferimento.
E nell’ottica di una sempre più diffusa cultura dell’efficienza e della trasparenza amministrativa – in obbedienza al dettato del Decreto 61/2017 – sarà attivato, con la collaborazione dell’Invalsi e dell’Indire, un meccanismo di monitoraggio costante per valutare l’efficacia dei nuovi percorsi formativi.