Arte e cortometraggi all’Alberghiero di Ladispoli, dove dal 20 gennaio gli allievi hanno potuto assistere alle proiezioni di due corti d’autore, firmati da Barbato De Stefano, Docente di Lettere dell’Istituto Professionale di via Federici, ma anche affermato attore e regista. “Mezza Sala” e “Sala Buia” questi i titoli dei due cortometraggi di De Stefano, che hanno emozionato il giovane pubblico degli studenti.
Barbato De Stefano è attore di teatro, ma anche volto di diverse serie televisive. Fu Massimo Ranieri – ama ricordare – a notarlo a Milano e a spingerlo verso l’ “arte del palcoscenico”: “Fu come un raggio di luce, mi guardai dentro, ebbi modo di riflettere, e così provai a fare sul serio”. Scuola di teatro, corsi di dizione, tesi di laurea su Massimo Troisi: “Trovai un manoscritto dedicato a sua madre, dal nome “Rimpianto”, feci un’analisi testuale, volevo creare qualcosa di diverso che fosse realmente apprezzato, giocai un po’ sulle parole, scrissi del “Poeta Massimo”, utilizzando il doppio significato del nome”. Molte le opere scritte e dirette da Barbato De Stefano. Sicuramente tutti i tifosi del Napoli (il famoso esercito dei sei milioni di “patiti” della maglia dal colore azzurro, sparsi nel globo) conoscono l’inno trascinante scritto da De Stefano per la squadra partenopea: “Napoli vincente”. Girato nel 2011 nella Galleria Umberto I di Napoli, il video ha coinvolto lo stesso autore e altri 150 artisti, aggiudicandosi il Premio “Special Award” per la regia.
Barbato De Stefano ha ricoperto vari ruoli importanti nella Compagnia Italiana di Operetta, nella Compagnia di Corrado Abbati e nella Compagnia di Edoardo Guarnera, riscuotendo un grande successo di pubblico con il personaggio di Sigismondo nell’operetta “Al cavallino bianco”. Per la televisione ha preso parte al cast di produzioni come “Sotto Casa”, la nona stagione di “Incantesimo”, la terza di “Provaci ancora Prof” e “La nuova squadra”, su RaiTre, “Don Matteo 7” su Raiuno e “La Ladra” su RaiUno. Ha collaborato come assistente alla regia di Vincenzo Salemme per “La vedova allegra” e “Bello di papà”.
Diversi i temi dei due cortometraggi proiettati all’Alberghiero. “Sala Buia” affronta in modo poetico il difficile rapporto fra disabilità e amore, fra sogno e realtà, lasciando la scena a Nicola, un giovane affetto da distrofia muscolare e costretto all’immobilità. Girato all’interno del Teatro dell’Opera di Roma, con il patrocinio di Famiglie SMA (Genitori per la ricerca sull’atrofia muscolare spinale), UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) e AUSER (Associazione di volontariato per l’Autogestione dei Servizi e la Solidarietà), il video si basa su un intenso scambio di sguardi e di emozioni fra Nicola, interpretato dallo stesso Barbato De Stefano, e l’attrice Cristina D’Alberto che rappresenta la Luce. Nel duello onirico ed esistenziale fra Buio e Luce, fra disperazione e speranza, vincono la passione e la gioia di vivere, che consentono di superare anche il mistero del destino e del male. “Sala buia è un’allegoria, – ha spiegato il regista agli studenti – è il momento che precede l’inizio dello spettacolo e quindi l’inizio della luce”.
“Mezza Sala”, invece, è dedicato a tutti gli artisti e gli artigiani del palcoscenico (ballerini, musicisti, cantanti, professori d’orchestra, ma anche macchinisti, elettricisti, fonici, truccatori). Girato al Teatro ‘Sala San Nicola’ di Blera, in provincia di Viterbo, è il secondo di una trilogia iniziata nel 2008 con “Sala Buia” (vincitore del Premio regia al Pistoia Corto Film Festival). E’ in concorso per il Premio David di Donatello 2017 ed è in finale negli Usa per il Los Angeles CineFest 2017. Inoltre è stato finalista in altri Festival: Puerto Madero International Film Festival in Argentina, Cuneo Film Festival, Festival Corto Corrente. “Il mio cortometraggio – racconta Barbato De Stefano – si sviluppa in un unico respiro dove si alternano suoni e immagini attraverso le quali ho voluto ricostruire l’orrore di quello che noi giovani artisti viviamo e il dramma che i nostri figli sono destinati a vivere. L’arte è di tutti e deve essere accessibile a tutti. Ho voluto avvalermi del linguaggio cinematografico per porre in risalto questa grave colpa della nostra comunità nazionale e mondiale, poiché ritengo che l’unico modo veramente efficace di opporsi ad una leggerezza che inaridisce il pensiero ed il senso civico dell’uomo sia appunto mostrare, far vedere attraverso la dinamicità dei suoni e delle immagini in movimento l’esperienza ‘sinestetica’ della mediocrità umana”.
Nei prossimi giorni Mezza Sala verrà proiettato all’ Università La Sapienza di Roma.
“Grazie a chi mi ha supportato e a chi continuerà a farlo. E’ possibile votare per il corto, concorrendo alla sua vittoria al “12 Months Film Festival” in Romania, cliccando fino al 31 gennaio sulla decima stellina gialla, dopo essersi collegati a questo link: http://12mff.com/movie/light-dim/”.
Progetti per il futuro? “Uno spettacolo sulla storia di Sanremo, da realizzare con la mia compagnia teatrale e un cortometraggio con i miei studenti”.