Da quanto abbiamo appreso dalle ultime notizie sulla fondazione Cariciv e dall’esito della sentenza di Lugano la sorte della Cariciv sembra proprio segnata. Sei anni al principale responsabile e solo briciole di risarcimento per la Fondazione, soldi che per altro non può usare a favore del territorio ma deve reimmettere nel capitale investito.
I bilanci dimostrano che ormai gli interessi dei 29 milioni in polizze e obbligazioni servono praticamente solo a coprire i costi del C.A., stipendi e parcelle.
Si tratta di un lusso che Civitavecchia e il suo territorio, ricco di sport, volontariato, associazioni culturali ecc. non si può permettere.
L’appello è rivolto alla politica, che fino ad ora si è girata dall’altra parte e l’idea di trasformare la Cariciv in una Fondazione largamente partecipata ci piace e molto, non solo dalle associazioni, ma anche dai cittadini e soprattutto dalle imprese, aperta alle donazioni che troverebbero così più trasparenza e un’ adeguata collocazione, con un management molto più economico.
La trasformazione chiama in causa i sindaci del territorio (che hanno un loro rappresentante in Cariciv) a cominciare da Tedesco, a cui si chiede un atto di coraggio, mettendosi a capo di questa delicata fase di trasformazione.
Nodi e contraddizioni non mancano. La più eclatante riguarda il PD di Civitavecchia con un esponente storico piazzato sulla poltrona di vice presidente tra i “grandi elettori” del nuovo segretario del Pd che, al contrario del suo predecessore, non si è mai espresso sulla questione e crediamo che mai lo farà.
La città e la Fondazione hanno bisogno dell’apporto di tutti partiti compresi. Attendiamo con ansia di conoscere il loro pensiero.
Italia Viva comitato Polo Civico