Dopo proteste e richieste di dimissioni incrociate la partita si riapre con un colpo di scena. I Comuni alzano la voce: e lo stop all’allevamento di pesci arriva dal ministero.

Come a un gioco dell’oca, si ricomincia dalla casella numero 1. Solo che questo è il gioco della spigola, perché si parla di pescicoltura.
Il riferimento è a quell’impianto che, da terra, dovrebbe essere spostato a mare, dentro gabbie aperte, per ridurre l’inquinamento dell’attività attualmente in essere nella centrale di Torre Valdaliga Nord. Pur essendo l’iter autorizzativo esperito allo scorso mese di luglio, la vicenda si è riaccesa per le proteste di alcuni comitati, che hanno anche interrotto con le intemperanze di una decina di persone il consiglio
comunale.
Nei fatti però a quanto pare si era già messa in moto una macchina contro l’autorizzazione, che la Regione Lazio ha rilasciato.
A interrompere la partita è stato un parere del Ministero dell’Agricoltura, che ha recepito la richiesta di alcuni enti non convocati dalla conferenza dei servizi (il Comune di Tarquinia) e che avevano sollevato altre obiezioni a conferenza dei servizi chiusa (il Comune di Civitavecchia).
Sembra ora scontato che si dovrà ricominciare daccapo tutto l’iter.

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