L’ Eremo della SS. Trinità di Sant’Agostino. A cura di Glauco Stracci – SSC
L’ eremo della SS. Trinità, nel Comune di Allumiere, è uno dei più antichi della Tuscia medioevale, citato la prima volta nella bolla del 1243 di Innocenzo IV (B. Van Luij, 1964) in cui vengono menzionati i frati dell’ “heremi S. Trinitatis de Centumcellis”, un’antica tradizione agostiniana lo vuole edificato sulla cella dove dimorò Sant’ Agostino nel IV secolo, ospitato da alcuni eremiti ai quali prescrisse la Regula Secunda che li invitava a vivere non più come anacoreti, ma in comunità cenobite, qui avrebbe iniziato la stesura del De Trinitate che interruppe dopo la miracolosa visione del Cristo fanciullo che ebbe mentre camminava assorto, lungo la spiaggia di Centumcellae nei pressi della Torre Bertalda, tra Civitavecchia e Tarquinia. Tali vicende erano menzionate in tre epigrafi databili all’inizio del XIV secolo, scomparse, la prima nel 2006 fu ritrovata nel deposito della Cattedrale di Civitavecchia. Le stesse vicende sono anche riportate nei testi di Enrico de Friemar nel 1334 e Giordano di Sassonia nel 1357, che indica l’anno 827 come prima attestazione dell’eremo. Dopo la fondazione, nel 1256, dell’ Ordo Eremitarum Sancti Augustini, ritroviamo ben tre riunioni dei Capitoli Provinciali presso l’eremo (S. Lopez, 1907-8) per gli anni 1275,1278 e 1290, sinonimo di grande importanza. Il luogo decadde per la peste del 1348, infatti nel 1453 (F.M. Mignanti, 1936) era derelitto e inabitato. La ripresa avvenne grazie agli introiti delle miniere dell’allume, come è testimoniato dalla campana di bronzo ritrovata, recante la data del 1502, col nome dell’ appaltatore Paolo Rucellai. Un’altra tradizione vuole che visitarono l’eremo, durante i loro pellegrinaggi, San Guglielmo di Malavalle nel XII secolo e San Paolo della Croce nel XVIII secolo. La SS. Trinità copre una superficie di circa 650 mq, la parte più antica, del XIII secolo, è costituita dal plesso con cinque celle, il chiostro, la Chiesa della SS. Trinità, la Cappella della Madonna delle Grazie e un campanile, nel XVII secolo si aggiunse la Chiesa della Madonna del Soccorso. L’ ultimo abitante fu il frate Giuseppe Beretta da Barbarano Romano dal 1878 fino al 1918. Una campagna di recupero iniziò nel 1987 con lo scavo dell’ associazione A. Klitsche de Lagrange (E. Brunori, 1991), mentre il completo ripristino (fondi Giubileo) fu nel 2002. Durante il recupero della Cappella delle Grazie, emerse una croce attribuita all’ Ordine Templare e l’affresco ,di Sant’Agostino. Restaurato è esposto al Museo Civico di Allumiere, ed è uno dei più belli dell’iconografia agostiniana, databile per stile ai primi del XVI secolo. L’Eremo della SS. Trinità è perciò un luogo importante per la sua tradizione che lo lega indissolubilmente a Sant’Agostino, Padre e Dottore di tutta la Chiesa Cristiana.
G.Stracci-SSC