Leggiamo che il sig Vittorio Petrelli consiglia di “opporsi alla nuova perimetrazione dell’Università Agraria perché quando verrà proclamata i cittadini perderanno la titolarità del loro bene”, unendosi all’appello del consigliere M5S La Rosa. E cita tributi da pagare per mantenere l’uso delle case, così come un possibile “affrancamento, che ai sensi della Corte Costituzionale dovrebbe farsi a prezzo pieno”. Richiama anche l’Università per non aver preso atto che nel 1827 le Mortelle furono liberate dagli usi civici.
Se non si conoscesse la perenne ambizione del Petrelli di essere eletto Sindaco si avrebbe il dubbio che il suo continuo sparlare sugli usi civici sia dovuto ad una fissazione, un abbaglio che lo rende avulso dalla realtà. Purtroppo non è così: gli allarmi e le fandonie che costantemente spara sui giornali hanno il preciso scopo di aumentare l’allarme sociale e la rabbia dei cittadini che soffrono il disagio per la questione usi civici per ergersi come loro difensori, al fine di capitalizzare il risultato nelle elezioni del prossimo mese di maggio. E purtroppo non è il solo: lui stesso ha citato un consigliere M5S che ha lo stesso suo atteggiamento.
Ma noi abbiamo fiducia che i cittadini abbiano voglia di sapere la verità e non di essere presi in giro né allarmati.
L’Università Agraria fu fondata ai primi del novecento per perseguire la rivendicazione degli usi civici ed il Comune storicamente le è sempre stato accanto in questa lotta. A distanza di tanti decenni, dopo la sentenza del 1990 sul territorio urbanizzato delle ex Mortelle si riscontrano molti problemi, ma di fronte a questo le soluzioni sono da ricercare sulla base delle norme vigenti e di fronte al Commissariato Usi civici e non con gli urli e il terrorismo nelle strade.
Oggi è vigente l’accertamento effettuato negli anni 2000 e approvato dalla Regione nel 2013 ma l’attuale organo di governo dell’Università Agraria, di sua iniziativa, dopo aver riscontrato incongruenze di quei vecchi lavori, nell’estate 2018 ha affidato un incarico al nuovo perito demaniale. I nuovi accertamenti, oggi in pubblicazione, introducono sostanziali novità mettendo in evidenza cose mai esaminate prima: eliminano terre gravate da usi civici per 106 ettari entro la città nell’ex comprensorio “Ristretti”; riducono di 39 ettari l’area di demanio civico ex Mortelle, sempre dentro alla città (l’area esclusa, procedendo da nord verso sud, è compresa ad ovest da Lepanto, largo Veda e via Galimberti sino al fosso Zampa d’agnello e ad est da via Ciceruacchio tagliando v Nenni e via Vidau siano a congiungersi col fosso Zampa d’agnello); liberano dal gravame degli usi civici il 97,5% del grande comprensorio dei XIII Quartucci attraverso un inedito esame dei singoli provvedimenti che a partire dal 1929 sono stati adottati. Questo ed altro è racchiuso nella importante perizia; tutte cose che non aumentano ma diminuiscono il carico sul territorio.
Altri elementi importanti, che smentiscono le fesserie sparate da Petrelli e La Rosa:
sulle affrancazioni del 1827 la sentenza del 1990 dice esplicitamente che le affrancazioni del XIX secolo sono inefficaci! Solo un altro Giudice potrà stabilire se la sentenza del 1990 per questo aspetto è errata e quindi né l’Università né la Regione possono dire niente in proposito, ma si deve attendere l’esito della causa. Su questo tema il nostro stesso perito demaniale lascia una porta aperta e, nei riguardi, in sede giudiziaria, è andato ad esaminarle per contribuire alla verifica dell’efficacia di quelle vendite. Non siamo per nulla contrari a riconoscere ciò che potrebbe essere stato liberato nel passato e lo abbiamo dimostrato con il lavoro affidato al nuovo perito demaniale. Tutti non dobbiamo far altro che attendere l’esito della causa. Le cause non si trattano in piazza ma nelle aule a ciò deputate!
Sulla “nuova” perimetrazione delle Mortelle La Rosa e Petrelli ignorano che quella del nostro perito COINCIDE con quella del perito nominato dal Comune per la causa Commissariale… no comment!
Circa la paventata perdita della titolarità delle case, ciò che è stato realizzato dai privati nessuno ha mai sognato di toglierlo. I problemi che si sono verificati in tutti i territori laziali con l’emanazione della Legge 168 del 2017 e con la sentenza di Corte Costituzionale del 2018 sulla Legge Regionale n 1/1986 non sono scaturiti da Civitavecchia e si affrontano con le Leggi vigenti.
Se non sapessimo che a Petrelli interessa solo la confusione, gli consiglieremmo di farsi riferire le parole di buon senso che lo stesso Commissario ha espresso più volte durante le udienze della causa che si sta dibattendo su Civitavecchia. Ne avrebbero bisogno tutti coloro che non conoscono la materia, primi tra i quali Petrelli e La Rosa… ma non c’è più sordo di chi non vuol sentire!
Civitavecchia, 11 marzo 2019