La Capitaneria a Civitavecchia: un legame lungo 150 anni

I festeggiamenti ieri al Forte Michelangelo. Poi l’inaugurazione della nuova statua del “Bacio della memoria di un porto”.

Un legame lungo 150 anni. È quello tra la Capitaneria e Civitavecchia, celebrato ieri sera con due cerimonie al porto molto partecipate e sentite. Alle 18.30 la santa messa officiata dal cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione dei Vescovi, alla presenza anche di monsignor Santo Marcianò, l’Ordinario militare per l’Italia, il vescovo Gianrico Ruzza e l’emerito Luigi Marrucci. La cerimonia si è svolta nel cortile interno del Forte Michelangelo, alla presenza delle autorità civili e militari del territorio, stretti attorno alla grande famiglia della Capitaneria di porto di Civitavecchia. Capitaneria che, con il suo comandante Francesco Tomas – il quale ha raccolto il testimone dal predecessore Vincenzo Leone – ha organizzato l’evento nei minimi dettagli, consapevole dell’importanza del traguardo raggiunto: guardando al passato, intervenendo sul presente e programmando il futuro sempre in stretta sinergia con la città.

«Sono qui, insieme ai vostri pastori – ha spiegato il cardinale Ouellet – per dire agli appartenenti alla Capitaneria di Porto di Civitavecchia il grazie per quello che siete, che fate, e soprattutto per lo spirito di carità per il vostro servizio verso Dio e il prossimo». Nell’omelia, il cardinale Ouellet ha ricordato il ruolo fondamentale della Capitaneria per il salvataggio in mare dei migranti. «Le donne gli uomini che vi lavorano – ha detto – ben conoscono il sentimento della pietà umana che vorrebbe dare a tutti la possibilità di condurre una vita dignitosa e libera nonostante le difficoltà contingenti dell’accoglienza. Nessuno più di loro e nessuno prima di loro incontra gli sguardi di chi chiede e attende un segno di comprensione e amicizia. Per questo mi sento di dire che questa umana pietà non deve essere solo una virtù di un singolo ma il giusto atteggiamento di ogni società civile verso il prossimo. Si è veramente umani in quanto ci si sente legati alla sorte di tutti gli uomini senza distinzione alcuna di colore condizione economica o credo religioso».

Al termine della cerimonia religiosa, dopo una parte dedicata ad interventi e discorsi, è stata scoperta la nuova statua del “Bacio della memoria di un porto”, posizionata alle spalle del Forte Michelangelo, in un punto di passaggio soprattutto per i crocieristi. Una statua di bronzo alta circa 3 metri, realizzata dalla Fonderia Pontificia Marinelli, che raffigura una giovane donna in abiti del ’40 intenta a baciare un marinaio della Regia Capitaneria di porto.  Ad idearla Ivana Puleo, in memoria di quanti partirono in guerra dal porto di Civitavecchia, molti dei quali senza fare più ritorno, e realizzata grazie al prezioso contributo economico di realtà fondamentali del porto.. A scoprire la statua, proprio per sottolineare il legame che deve esserci tra il passato ed il presente, Mario e Maria Pia, genitori di Franco Ciambella e Sofia e Tommaso, figli dell’agente marittimo Barbara Carabetti.«Un punto di incontro tra ieri, oggi e domani – ha spiegato Puleo – un’unione generazionale senza tempo».

Civonline

Foto Francesco Cristini