La circular economy “sbarca” a Civitavecchia: un impianto d’eccellenza per trasformare i rifiuti organici in energia rinnovabile

Prosegue l’iter autorizzativo per l’impianto che trasformerà 120.000 tonnellate/anno di rifiuti organici in energia rinnovabile.

 

Gestire secondo le più avanzate tecnologie di riciclo e in un’ottica di economia circolare 120.000 tonnellate di rifiuti organici, producendo energia rinnovabile e costituendo un modello virtuoso di gestione dei rifiuti a livello nazionale.

Con questi obiettivi la società Ambyenta Lazio, controllata da Sersys Ambiente, azienda di Rivoli (Torino) specializzata nell’offerta di servizi ambientali, ha avviato il procedimento autorizzatorio per la realizzazione di un impianto di produzione di biometano da frazione organica del rifiuto solido urbano nel Comune di Civitavecchia. Un impianto di ultima generazione, uno dei primi di questo tipo del Centro-Sud, che posizionerà l’area di Civitavecchia come ‘pioniera’ dell’economia circolare.

Secondo il progetto, il biometano prodotto sarà immesso, tramite un gasdotto di nuova realizzazione (della lunghezza di circa 1 km), nella rete di trasporto del gas naturale gestita dall’operatore SNAM.

La potenzialità complessiva prevista per l’impianto è di 120.000 tonnellate/anno, di cui 100.000 tonnellate di rifiuti organici provenienti principalmente dalle raccolte differenziate dell’umido e 20.000 tonnellate provenienti dalla manutenzione del verde. L’investimento previsto sul territorio è di circa 40 milioni di euro. L’impianto dovrebbe sorgere in un’area di circa 65.000 mq (a circa 4,5 km dalla città), nell’area industriale di Civitavecchia.

La realizzazione dell’impianto è in linea con la programmazione della gestione dei rifiuti della Regione Lazio che proprio nel piano regionale ha evidenziato come “dare risposta alle necessità di trattamento delle frazioni organiche da raccolta differenziata sia una priorità strategica assoluta”.

La carenza impiantistica del Lazio per il trattamento delle frazioni organiche è un dato ormai conclamato. Secondo i recenti dati forniti dall’ISPRA, a fronte di una raccolta della frazione organica che tocca le quasi 550 mila tonnellate, solo un quantitativo pari a circa 156 mila tonnellate viene recuperato in impianti della Regione (28,3% del totale raccolto).

La realizzazione dell’impianto consentirebbe quindi di gestire nel Lazio un’ampia parte dei rifiuti che oggi è inviata altrove per trovare adeguato trattamento. Il tutto con impatto positivo sia economico per le amministrazioni pubbliche sia sotto il profilo ambientale, evitando le emissioni collegate al trasporto. Senza dimenticare il prezioso contributo al raggiungimento dell’aliquota di combustibili rinnovabili imposti dall’Unione Europea

Grazie all’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, l’impianto limiterà al minimo l’impatto sull’ambiente circostante, prevedendo la depurazione di tutti i liquidi e il trattamento dell’aria per tutte le fasi che possano generare fenomeni odorigeni, peraltro già limitati in questo tipo di impianti, rispetto ai classici impianti di compostaggio, in quanto tutti i processi avvengono al chiuso.

Le analisi effettuate non prevedono significativi impatti in termini di consumo di suolo, né sul traffico veicolare, e sarà garantita l’integrazione dell’intervento sul territorio anche attraverso misure di mitigazione.

Per promuovere una corretta e trasparente informazione relativa all’impianto, in merito alle sue caratteristiche tecnologiche e alle prestazioni ambientali, e favorire la partecipazione della cittadinanza, Sersys promuoverà un percorso di condivisione, mettendo in campo strumenti e attività di comunicazione che faciliteranno il dialogo con il territorio.

Dalla frazione organica al biometano

Si tratta di un impianto di ultima generazione in grado di ricevere la frazione organica del rifiuto solido urbano e il verde proveniente da potature e manutenzione e sottoporle a un processo di digestione anaerobica (con tecnologia wet) tramite cui, in assenza di ossigeno e grazie a reazioni biochimiche a opera di specifici batteri, la sostanza organica viene trasformata in biogas (costituito per il 50%-60% da metano e il 30%-40% da anidride carbonica). Un successivo processo di purificazione (eliminazione di CO2, umidità e impurità) e raffinazione del biogas permette di ottenere il bio-metano, un prodotto ecosostenibile e una fonte energetica rinnovabile. Una volta prodotto, il biometano viene immesso nella rete del gas gestita da SNAM.

Il trattamento anaerobico della frazione organica da raccolte differenziate con produzione di biometano comporta, rispetto al solo compostaggio, un miglior bilancio economico, energetico e ambientale (grazie alla riduzione delle emissioni di CO2) rispetto al compostaggio aerobico. La CO2 recuperata sarà ceduta a società operanti nella fornitura di gas.

Ciò che resta del processo anaerobico, il cosiddetto digestato, è un ottimo fertilizzante naturale in grado di sostituire la concimazione chimica di origine fossile.

La realizzazione dell’impianto permetterà di immettere ogni anno nella rete SNAM un biocarburante con un quantitativo di energia equivalente a quella prodotta da 6.806 tonnellate di petrolio, consentendo inoltre al territorio laziale di compiere un significativo passo in avanti verso l’autosufficienza nella gestione dei rifiuti organici e il superamento del deficit impiantistico.

Sersys Ambiente

Sersys Ambiente, società presente su tutto il territorio italiano, si pone come punto di riferimento – a livello normativo, operativo e gestionale – per le realtà industriali e pubbliche che devono affrontare questioni legate all’ambiente. La società, che ha alle spalle un’esperienza trentennale nel campo dei servizi ambientali ed una profonda conoscenza della normativa, opera a 360° nel settore attraverso consulenze legali e ingegneristiche e interventi diretti quali bonifiche, monitoraggi, analisi di laboratorio, waste management.

Sersys Ambiente ha sede a Rivoli e si avvale dell’esperienza di oltre 300 professionisti con competenze nelle diverse discipline ambientali sotto la guida di Marco Steardo, Amministratore Delegato della società. La società genera ricavi per circa 80 milioni di euro all’anno.

Ufficio Stampa Sersys Ambiente

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