LADISPOLI – Torna all’Istituto Superiore “Giuseppe Di Vittorio” l’appuntamento con la “Comunità Incontro” di Don Pierino Gelmini. Un’iniziativa nata otto anni fa grazie all’idea della Prof.ssa Dina Cerroni, Docente di Lingua Francese dell’Alberghiero di via Federici, nell’ambito del Progetto di Educazione alla Cittadinanza e Promozione della salute.

“Il tema della prevenzione ha da sempre un’assoluta centralità nel nostro Istituto. – ha sottolineato la Dirigente scolastica Prof.ssa Vincenza La Rosa – La scuola deve intervenire per formare individui che sappiano rispettare le regole e soprattutto rispettare l’altro. I più recenti e drammatici casi di cronaca testimoniano purtroppo una recrudescenza di comportamenti violenti da parte dei giovani. E’ nostro dovere lavorare quotidianamente per contrastare una pericolosa deriva sociale. Ringraziamo quindi la Comunità Incontro per il supporto che ci fornisce da diversi anni. Ci sentiamo meno soli se lottiamo tutti insieme per promuovere il bene, la salute e il futuro dei nostri giovani”.

E’ una “tradizione” importante, quella dell’incontro con la Comunità di Molino Silla, cui gli studenti e l’intera comunità scolastica del “Di Vittorio” non riescono più a rinunciare. Il motivo è nella formula del Programma capace di far leva sullo scambio di emozioni e di esperienze fra giovani che hanno attraversato la fragilità e il dolore e possono insegnare che uscire dalle dipendenze si può. Ma c’è di più: “Non crediamo ad un’educazione basata solo sulla teoria o su modelli trasmissivi calati dall’alto. – ha spiegato la Prof.ssa Cerroni – Non sono efficaci quando si tratta di affrontare temi come la tossicodipendenza, l’alcolismo o altre forme di devianza. Il problema vero è, da una parte, nel pregiudizio e negli stereotipi che portano a stigmatizzare chi sbaglia e quindi ad emarginarlo facendo venir meno il supporto necessario proprio nel momento in cui ne avrebbe maggiormente bisogno; dall’altro lato tendiamo a credere continuamente che certi problemi non ci riguarderanno mai e dunque non siamo disposti a dedicare loro del tempo, se non nei termini di una blanda partecipazione emotiva. Ma chi lavora quotidianamente a contatto con i giovani – ha aggiunto la Prof.ssa Cerroni – sa che non può permettersi atteggiamenti o posture del genere. E basterebbero pochi dati a chiarire le dimensioni del fenomeno. E’ doloroso ma necessario ricordare che l’ultima Relazione al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze ha fatto emergere un aumento dei consumi sia nella fascia 18-64 anni sia nella fascia 15-19 anni. L’incremento nella fascia giovanile rispetto ai dati riferiti al 2021 ha visto le percentuali crescere dal 18,7% al 27,9%, soprattutto per cannabinoidi sintetici e Nuove Sostanze Psicoattive (NSP)”.

L’iniziativa della Prof.ssa Cerroni, negli anni, ha letteralmente “fatto scuola” non solo perché è riuscita a coinvolgere e sensibilizzare centinaia di studenti, ma anche perché ha formato moltissimi docenti ad un genere diverso e più efficace di “educazione alla cittadinanza e alla salute”. Il progetto prevede una giornata di presentazione della Comunità che si svolge nella Sede dell’Istituto di via De Begnac e una visita alla struttura di Molino Silla, ad Amelia. In entrambi gli appuntamenti, dopo gli interventi dei diversi membri dell’équipe della Comunità, sono i giovani ospiti del centro a prendere la parola, spesso con una voce rotta dall’emozione, ma sempre con il coraggio di una testimonianza che diventa lezione di vita e per questo conquista in un istante l’attenzione e il cuore di chi ascolta.

Questa mattina, nel corso dell’incontro con gli studenti, la psicologa della Comunità Dott.ssa Caterina Carosi ha spiegato agli allievi i rischi e gli effetti dell’assunzione di stupefacenti, invitandoli a riflettere sui motivi che possono indurre a tali comportamenti: “Si parte da una canna – ha affermato – poi la vita cambia, perché si perde il contatto con la realtà”.

Particolarmente toccanti per gli allievi dell’Istituto “Di Vittorio” è stata quindi la testimonianza di Valerio, operatore della Comunità Incontro, che ha descritto, ricordando il fondatore della Comunità Don Pierino Gelmini, il programma di recupero attuato nel Centro di Molino Silla, scandito dai ritmi dell’ergoterapia ma soprattutto da compiti quotidiani che mirano a far riacquisire il senso di consapevolezza e responsabilità. Simone, Francesco e Valentin, ospiti della Comunità, hanno poi preso la parola per ripercorrere la loro drammatica esperienza biografica fino all’arrivo nel Centro di Amelia: “Sono entrato a pezzi – ha affermato Simone – ma ora mi sento di nuovo bene. Non snobbate la scuola. Io, se potessi tornare indietro, lo rifarei”.

La Dott.ssa Carosi ha quindi presentato agli studenti il Progetto “Meet Life”, finanziato dal Dipartimento per le Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e finalizzato – è stato spiegato – a “formare ed informare, tramite modalità esperienziali e l’utilizzo delle nuove tecnologie, in merito al tema delle dipendenze”, sensibilizzando adolescenti e ragazzi sugli strumenti della prevenzione: un metodo efficace “basato sull’educazione attraverso il divertimento”, con cui ci si propone di aumentare nei giovani la motivazione a prendere decisioni sane.

E proprio perché l’incontro di questa mattina ha emozionato tutti i partecipanti dall’inizio alla fine, al momento dei saluti le mani si sono strette con una promessa: quella di rivedersi in primavera ad Amelia, a Molino Silla. Lì dove, grazie al Progetto di recupero di Don Pierino Gelmini, è ancora possibile, per chi lo decide e lo desidera, incontrare e ritrovare la vita.

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