“Ieri pomeriggio si è svolto l’evento religioso nella storica Chiesa di S. Maria dell’Orazione. Ad apertura dell’evento il Priore Giacomo Catenacci (Confraternita di Santa Maria dell’Orazione e Morte) ha ringraziato le Confraternite della Diocesi ivi presenti ed il Comitato Santa Fermina, dichiarando: <<Quest’oggi celebriamo il nostro protettore San Michele Arcangelo. Ci sarà la presentazione del libro Il Culto Micaelico a Civitavecchia scritto dalla Dott.ssa Sara Fresi ed edito dall’Associazione Culturale “La Civetta di Civitavecchia” e, a seguire, la Celebrazione Liturgica officiata dal nostro Parroco Mons. Cono Firringa. Per noi è un momento di gioia condividere con voi tutti questo momento spirituale e di vita; in tale occasione, i Confratelli e le Consorelle rinnoveranno davanti al Sacerdote la loro volontà di appartenenza al servizio della Confraternita.>>
La Dott.ssa Sara Fresi ha argomentato la figura dell’Arcangelo Michele: <<Ringrazio il Priore e la Confraternita per l’invito. Nel mio intervento mi soffermo su alcuni aspetti relativi all’iconografia e alla storia. L’Arcangelo Michele viene rappresentato giovane, aitante, difensore della Fede, il perfetto protettore. Regge uno scudo dove è scritto “Quis ut Deus?” per ricordare che Lucifero non è come Dio; impugna la spada o la lancia la cui punta è rivolta verso quell’angelo ribelle, ma non infierisce nessun colpo in quanto il giudizio finale spetta solo a Dio. L’Arcangelo Michele oltre ad essere figura universale ha sempre unito i popoli d’Europa: sin dal medioevo masse di pellegrini percorrevano la Via Micaelica: oltre 2.000km che collegavano 7 principali luoghi di culto: Skelling Michael (Irlanda), St. Michael’s Mount (Gran Bretagna), Mont Saint Michel (Francia), Sacra di San Michele e Santuario di San Michele (Italia), Monastero di San Michele (Grecia) e Monastero di Monte Carmelo (Israele). Una fede che coinvolge anche medie e piccole realtà territoriali. Ripercorrendo la storia di Civitavecchia, Padre Alberto Annovazzi, ci dice che nel quarto anno di pontificato di Pio VI questo territorio subì un evento tragico il 29 settembre 1779. Un uragano si abbatté su Civitavecchia ed un fulmine colpì la polveriera ubicata all’interno della Fortezza Giulia. I danni alle strutture furono ingenti, ma non vi furono vittime. La popolazione pensò che questo scampato pericolo fosse l’intervento miracoloso di San Michele Arcangelo, infatti quel giorno era a lui dedicato. Da quell’anno la Confraternita ed i fedeli portarono in processione una statua lignea di San Michele, passando per il centro storico fino a giungere dinnanzi alla Fortezza. questa statua attualmente é conservata all’interno della Cappella di San Michele. Prima di quell’evento l’edificio veniva chiamato Fortezza Giulia, costruito da Papa Giulio II agli albori del’ 500, quindi viene logicamente da pensare che fu soprannominato successivamente, Forte Michelangelo, ossia dell’Arcangelo Michele, per la grande devozione della popolazione. L’auspicio è che la Confraternita di Santa Maria dell’Orazione e Morte, in collaborazione con i fedeli, possa riprendere la Processione in onore di San Michele, in un’ottica di ripristino del Culto Micaelico a Civitavecchia.>> Il Priore Catenacci ha detto: <<Alcune informazioni relative alla storia di Civitavecchia non erano di nostra conoscenza, ringrazio per le ricerche effettuate. Lavoreremo per recuperare quelle che sono le nostre radici religiose.>>
Alle 20.00 ha avuto inizio la Celebrazione Liturgica, preceduta dall’entrata Processionale in chiesa da parte della Confraternita di Santa Maria dell’Orazione e Morte e del Parroco.
Sono stati alcuni passi biblici (Apocalisse di Giovanni 12:7-12) relativa alla guerra nel cielo tra l’Arcangelo Michele, Capo delle Milizie Celesti e i suoi angeli, contro Lucifero e i suoi alleati. Conclusasi con la cacciata dei ribelli precipitati sulla terra.
Mons. Cono Firringa ha così affermato: <<L’Arcangelo Michele è entrato nel cuore delle popolazioni. Noi tutti siamo chiamati a camminare nella verità e ad intraprendere la buona battaglia della Fede contro il maligno. Il male esiste, non è un’invenzione, può rivelarsi sotto differenti forme. L’esempio da seguire è l’insegnamento di Gesù Cristo.>> Citando le parole di San Paolo scritte all’interno della Lettera agli Efesini (capitolo 6 versetti 14-17) ha esortato a vestirsi dell’armatura della Fede: <<Dobbiamo resistere alle insidie del diavolo ed ai dominatori di questo mondo di tenebra. Rivestiamo “cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la Parola di Dio.” Soprattutto pregate ogni giorno.>>
A conclusione della Celebrazione Liturgica i Confratelli e le Consorelle hanno rinnovato la loro volontà di appartenenza. A seguire, si è proceduto al rito di vestizione di Maria Antonietta, una novizia che è entrata ufficialmente nella Confraternita”.
Sara Fresi