2) LA DINAMICA INCONSCIA DEL RAPPORTO DI COPPIA

Come nascono i rapporti e cosa li porta avanti nel tempo nonostante le difficoltà e i problemi?
I motivi possono naturalmente essere tanti: economici, sociali, familiari, culturali, religiosi, psicologici, ecc. Noi qui analizzeremo i motivi affettivi, quelli legati alla dinamica dell’amore. Per lo psicoanalista svizzero K. G. Jung la vita psichica è duale. Noi siamo doppi e questo genera i campi di forze che muovono le relazioni. Gli opposti si attraggono o confliggono creando movimento.  Inoltre, gran parte dei nostri contenuti sono inconsci e, quindi, ogni uomo porta dentro di sé un lato femminile di cui non è consapevole e ogni donna un lato maschile. Entrambi proiettano nell’altro il proprio archetipo (Anima, Animus) e le relative energie. Quindi, vedendo nell’altro noi stessi, sentendolo sempre di più familiare e conosciuto, percepiamo un senso profondo di appartenenza oltre che di attrazione. Il partner, inconsciamente, non è altro da noi ma diviene un prolungamento di noi o, come nel “MAL D’AMORE”, l’altro possiede una parte di noi, al punto che se ci lascia ci sentiamo come andare in pezzi o come amputati, con un vuoto dentro! Ecco perché i rapporti durano nel tempo e, a volte, a qualsiasi costo, perché siamo per natura interessati all’integrità, alla completezza, all’unione delle nostre parti scisse. In amore le controparti vengono proiettate e identificate nel partner. Quindi diventa essenziale stare insieme per evitare la frattura interiore. A complicare ulteriormente la faccenda, proprio per non farci mancare nulla, la proiezione delle immagini archetipiche inconsce potrebbe provenire dall’Ombra, che per Jung è il nostro lato peggiore nascosto. La mancata elaborazione dell’Ombra, ci porta a proiettare i lati negativi sull’altro o sugli altri e così si spiega perché spesso le relazioni sono disastrose. Nella proiezione delle nostre parti negative ciò che è inconscio diventa visibile perché lo vediamo rispecchiato nell’altro. Quante volte ci sentiamo dire: “sei tutto/a uguale a tua madre/padre”, e noi pronti subito a dire: “… chi io? Ma no, non hai capito nulla…”. Quante volte vediamo i difetti degli altri e raramente i nostri? Ecco, questa è l’Ombra e ci riporta alle parole del Maestro Gesù quando dice: “è più facile vedere la pagliuzza negli occhi degli altri che la trave nei nostri”! Qui si tratta di immagini familiari non risolte, persecutorie, infrante che tendiamo a rivivere nel rapporto di coppia nel tentativo di risolvere il nostro nodo interiore, il nostro problema esistenziale. In psicologia questa dinamica si chiama “coazione a ripetere”. Riviviamo con il partner il nostro schema affettivo familiare, la scena edipica, riviviamo il nostro trauma nel disperato tentativo di risolverlo. Trattando dell’Anima, ad esempio, dovremmo considerare che non è solo la controparte psichica dell’uomo ma anche la sua idea di donna ideale, cioè l’immagine idealizzata che l’uomo ha del femminile. Ma, questa idea, potrebbe avere una derivazione legata alle donne della propria vita (madre, nonna, sorelle, zia, etc). Quando scattano i meccanismi proiettivi inconsci in una relazione sono proprio queste immagini con le relative energie emotive ad entrare in gioco, offuscando i sensi e la reale percezione e identità dell’altro. Quindi, sia che le immagini inconsce derivino dalla “Luce” sia che derivino dall’ “Ombra”, i rapporti d’amore, belli o brutti che siano, durano nel tempo per il fatto che nell’altro vediamo il nostro mondo interno e per questo ci innamoriamo.  L’amore è passione, struggimento, sfida, ricerca, felicità e tormento perché quando ci si innamora tutto il nostro mondo interiore viene portato fuori, tutto diventa manifesto e visibile. La grande opportunità dell’amore è che ci permette di conoscerci, di guardarci allo specchio interiore e, elaborando col partner le nostre dinamiche, guarire il passato e risolverci in persone adulte.  Il grande rischio dell’amore è la follia che può colpire il singolo o la coppia. Se c’è poca consapevolezza e tante sono le ferite del passato il rischio è di rivivere il trauma e di rimanerci incastrati dentro sempre di più. Come in ogni articolo ricordo che, di fronte al dolore e alla sofferenza, è saggio essere umili e chiedere aiuto.
www.alessandrospampinato.com

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