Si intensifica nella settimana che precede le Festività Pasquali, tradizionale momento di ritrovo anche gastronomico per le famiglie italiane, l’attività della Guardia costiera in materia di controllo filiera della pesca e tracciabilità del prodotto ittico a tutela dei consumatori. Fari accesi, quindi, sia sui ristoranti che sulle pescherie.
Nel corso di ordinaria attività di controllo presso una pescheria della Capitale, zona quartiere Esquilino, gestita da personale di nazionalità cinese, i militari coordinati dal 3° Centro di Controllo Area Pesca (3° C.C.A.P.) della Direzione marittima – Guardia costiera di Civitavecchia, hanno proceduto al sequestro, per la distruzione, di 1,2 tonnellate circa di prodotto ittico vario surgelato, destinato alla vendita al dettaglio, per il quale, in parte era stata superata la data di scadenza per il consumo, ed in parte non erano riportate le prescritte informazioni sulla tracciabilità (in particolare, l’area di pesca ed i successivi passaggi fino al dettagliante). Si evidenzia ancora una volta come tali informazioni debbano essere obbligatoriamente fornite al consumatore finale per renderlo consapevole delle caratteristiche e modalità di manipolazione dell’alimento che si accinge a portare sulla propria tavola. Elevate a carico del titolare della pescheria anche le prescritte sanzioni pecuniarie.
L’attività è poi proseguita con controlli anche presso vari ristoranti etnici del centro di Roma, che hanno portato al sequestro di prodotto ittico per mancanza di indicazioni sulla tracciabilità, oltre che alla irrogazione delle sanzioni previste dalla legge.
L’attività di controllo della filiera della pesca posta in essere dal personale militare coordinato dal 3° C.C.A.P. di Civitavecchia rientra nelle più ampie competenze del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera in materia di tutela della risorsa ittica e della sicurezza alimentare, nell’interesse della salute dei consumatori.