«Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo» (Voltaire 1694-1778). Parole sagge e sacrosante che sono alla base della libertà di pensiero e della democrazia. Quanto sembrano lontane però oggi dalla nostra quotidianità. Sono tempi in cui la rissa e la voce più forte dominano la scena e caratterizzano le relazioni pubbliche e private. A parte che si sentono solo cori di frasi di stampo apocalittico e catastrofista ripetute ossessivamente dai mezzi di comunicazione, ma ogni tentativo di riflessione e critica viene sistematicamente stroncato con violenza e con giudizi assolutamente inappropriati e privi di qualsiasi senso e logica come: “terrapiattismo, negazionismo e complottismo”. Finché si tratta di qualche scellerato qualunque si può anche lontanamente comprendere, anche se in un clima di intelligenza e democrazia lo scellerato avrebbe diritto alla sua parola, ma ad essere aggrediti e messi alla pubblica gogna sono scienziati di fama internazionale, che pubblicano lavori di ricerca sulle migliori riviste scientifiche del pianeta, premi nobel e ricercatori di prestigio. Come qualcuno osa dire qualcosa che non sia allineato alla voce del padrone, anche se giustificato dai fatti, diventa terrapiattista, negazionista e complottista. La cosa divertente è che questo capita anche a chi fino al giorno prima era considerato la voce ufficiale che tutti dovevamo ascoltare, e voi tutti sapete a chi mi sto riferendo. Non si scappa! O si dice e si pensa in modo ufficiale o si è criminali intellettuali e folli. Mi piacerebbe sapere in questo 2020 dove sono finiti il buon senso, la libertà di pensiero e parola, la ricerca e il dibattito scientifico e la democrazia. Millenni di guerre, devastazioni, violenze, soprusi, ignoranza per arrivare nella seconda metà del 900 ad essere nel cuore delle democrazie del pianeta dove abbiamo dato il meglio nella cultura, nell’arte, nella ricerca, nello sport, nell’innovazione tecnologica e nei prodotti di eccellenza esportati ovunque. L’Italia e gli italiani si sono distinti per qualità in tutti i settori del sapere e della produzione.

continua…

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