La necropoli di Monte Aqua Tosta – Società Storica Civitavecchiese
Nel comune di Tolfa poco conosciuta è la Necropoli del Monte Acqua Tosta, posta tra il Pozzo di Ferro e il Monte Palarese. Si tratta di un sepolcreto etrusco scoperto negli anni’70 per il passaggio dell’elettrodotto dell’ENEL e purtroppo per la sua posizione isolata fu soggetto a scavi clandestini, il materiale recuperato è conservato al deposito della soprintendenza nell’ex Convento dei Cappuccini di Tolfa. Il nucleo principale accentrato sul monte consiste di quindici tumuli circolari, del tipo a camera costruita, e rispecchiano quella particolare architettura dell’epoca orientalizzante Recente, peculiare dei Monti della Tolfa, un tempo denominata arcaismo tolfetano e oggi meglio indicata come facies tolfetana. I tumuli sono ottenuti ricoprendo la loro camera con terra di pietrisco. Questi erano delimitati da crepidini perimetrali e dotati di un dromos, il diametro oscilla tra i 7 e i 14 metri, mentre la camera, ricoperta, è composta di blocchetti di pietraforte giustapposti o con le pareti rastremate terminanti con copertura in lastroni orizzontali. La datazione delle tombe di Acqua Tosta mediante le ceramiche rinvenute è inquadrabile al periodo etrusco arcaico, ma in base agli analoghi tumuli isolati, posti nelle vicinanze, come quello di Monte Palarese, sono databili alla fine del VII sec. a.C. La Necropoli di Monte Acqua Tosta appartiene ad una serie di piccole necropoli tipiche del territorio, come Pian Sultano o Bandita Grande (Allumiere), e rappresentano la testimonianza odierna della presenza di piccoli insediamenti agricoli che fungevano da polmone alimentare per Caere. La presenza di grandi tumuli isolati è invece interpretabile come la volontà dei ceti aristocratici, possidenti, di testimoniare proprio questo loro possesso di tali agri gentilicii.
Al momento la necropoli è localizzata dentro la macchia boschiva del monte Acqua Tosta, in uno scenario suggestivo, ma abbandonata a se stessa, andrebbe sicuramente recuperata come le altre di Pian Conserva e Ferrone.
G.Stracci-SSC