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GLI STUDENTI DELL’ISTITUTO ALBERGHIERO VISITANO IL LUXURY HOTEL DI PALO LAZIALE.

Fra cielo e mare, immersa nell’incanto del litorale laziale a pochi chilometri dalla Città eterna, anche quest’anno la Posta Vecchia ha aperto le sue porte agli studenti dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli, accompagnati dai loro docenti. “Per noi è diventato un rito irrinunciabile – ha dichiarato il Prof. Renato D’Aloia, Docente di Accoglienza Turistica dell’Istituto di via Federici – Esistono molti modi per inaugurare l’anno scolastico. A noi piace farlo mostrando agli studenti l’eccellenza dell’offerta turistica del territorio. Inserire immediatamente gli allievi in un contesto lavorativo è a nostro avviso lo strumento migliore per motivarli all’apprendimento. I percorsi formativi di un Istituto Professionale – ha proseguito il Prof. D’Aloia – devono combinare lo studio teorico d’aula con l’esperienza sul campo. Oggi gli studenti hanno avuto la possibilità di entrare in un vero e proprio tempio dell’ospitalità. Siamo grati a tutto lo staff della Posta Vecchia e, in particolare, al suo Direttore Marco Filippi”.
Torinese, in precedenza general manager del ‘Principi di Piemonte’ nella sua città e quindi del Relais ‘Villa D’Amelia’ in provincia di Cuneo, Marco Filippi è dal 2013 al timone della Posta Vecchia: “La mia nuova nomina è un sogno che si avvera … – aveva dichiarato al momento della designazione – Questo però non è un punto d’arrivo, ma solo una base di partenza per una lunga carriera in questa azienda, dove continuerò a lavorare con orgoglio ed entusiasmo. Senza dimenticare nel frattempo i punti saldi della nostra filosofia, basata su creatività, innovazione e lavoro di squadra, per raggiungere eccellenti standard di servizio”.
Albergo 5 stelle lusso fra i più prestigiosi d’Europa, edificato nel 1640 sopra un’antica villa del II secolo a. C. (divenuta museo sotterraneo), come dépendance del vicino Castello Orsini-Odescalchi, la Posta Vecchia ha ospitato Capi di Stato, artisti e rappresentanti del jet set internazionale. Danneggiata da un incendio nel 1918, la Posta Vecchia fu acquistata nel 1966 dal miliardario Jean Paul Getty, che la riportò agli antichi fasti, arredandola con l’aiuto dello storico dell’arte Federico Zeri. Dal 1980, dietro le quinte dello straordinario Luxury Hotel, c’è Roberto Sciò, proprietario anche del Pellicano di Porto Ercole. Ma rispetto all’albergo dell’Argentario, la Posta Vecchia – come ha più volte dichiarato lo stesso Sciò – “esprime un tipo di eleganza diversa, la stratificazione di una cultura e di una bellezza millenarie”. E proprio alla Posta Vecchia Roberto Sciò ha scelto a febbraio di festeggiare i suoi 80 anni.
Un fatturato di 3.000.000 di euro (13.000.000, compreso Il Pellicano), un’azienda con 160 dipendenti, per 69 camere in totale: questi alcuni dei numeri delle strutture di Roberto Sciò. La clientela vede ai primi posti americani e australiani, poi nordeuropei. Molti i francesi, perché prima la Posta Vecchia era affiliata all’Associazione Relais & Châteaux, mentre oggi lo è all’americana Leading Hotels. Strategica la posizione, vicina all’aeroporto di Fiumicino e allo scalo marittimo di Civitavecchia, primo porto crocieristico del Mediterraneo.
A capo del ristorante ‘The Cesar’, fiore all’occhiello della Posta Vecchia, c’è lo chef Antonio Magliulo che dal 2015 ha preso il testimone dalle mani di Michelino Gioia. Requisiti di base nella cucina di Magliulo (che va a raccogliere di persona nell’orto dell’Hotel le materie prime indispensabili alle sue creazioni) sono la qualità e la stagionalità degli ingredienti. La Posta Vecchia è oggi un albergo con 19 suite, una piscina interna con acqua calda, una Spa e un ristorante – ‘The Cesar’ appunto – insignito di una stella Michelin. Le fondamenta della Posta Vecchia poggiano sui resti di una villa romana del II secolo a.C. Al piano seminterrato c’è un museo, dove si può fra l’altro apparecchiare un romantico tavolo per due, sospeso fra storia, natura, arte e archeologia.
“La nostra forza è l’identità e l’innovazione costante. Abbiamo una storia vera da raccontare – hanno dichiarato in diverse occasioni gli Sciò – e questo oggi è un valore sempre più importante. Crediamo nel team e nell’orizzontalizzazione del lavoro: tutti possono dare il loro contributo. Pellicano Hotels non è solo un’esperienza di ospitalità, ma un modo di pensare che ci piacerebbe portare presto anche a Roma e Londra”.

 

 

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