La recente Legge sul Cyberbullismo (Rubrica a cura del Dr Remo Fontana, Criminologo)
(Terza Parte)
Il dirigente scolastico che venga a conoscenza di atti di cyberbullismo (salvo che il fatto costituisca reato) deve informare tempestivamente i soggetti che esercitano la responsabilità genitoriale o i tutori dei minori coinvolti e attivare adeguate azioni di carattere educativo.
La procedura di ammonimento da parte del Questore, già prevista in materia di stalking (art. 612-bis c.p.). è stata estesa anche al cyberbullismo.
Quindi, nel caso di condotte di ingiuria (art. 594 c.p.), diffamazione (art. 595 c.p.), minaccia (art. 612 c.p.) e trattamento illecito di dati personali (art. 167 del codice della privacy) commessi mediante strumenti di telecomunicazione da minori ultraquattordicenni nei confronti di altro minorenne, fino a quando non è proposta querela o non è presentata denuncia è applicabile la procedura di ammonimento da parte del questore. Questi convoca il minore, unitamente ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale; gli effetti dell’ammonimento cessano al compimento della maggiore età.
Dopo aver snocciolato i punti salienti della norma, ora passiamo inevitabilmente ai commenti.
Che dire, in certi casi mi mancano le parole e non posso che nutrire forti perplessità sulla bontà e l’effettiva efficacia della norma. Ad un primo esame, appare come una delle solite leggi, varate solo perché il problema esiste e non si ha bene in mente cosa fare, o forse meglio, senza l’effettiva volontà di risolverlo veramente: acqua e chiacchiere, si dice che non fanno frittelle.
Per prima cosa, veniamo ai fondi messi a disposizione per dare seguito alle finalità della Legge. € 203.000, rispettivamente per l’anno corrente e per il 2018 e 2019, destinati all’attività di formazione e prevenzione nelle scuole e € 50.000 annui per il funzionamento del tavolo tecnico d’azione e monitoraggio, previsto Presso la Presidenza del Consiglio. Fondi che anche all’occhio del più sprovveduto ed inesperto, appaiono estremamente esigui, anche in considerazione del cospicuo numero di scuole presenti sul territorio dell’intera Nazione, come pure quelli destinati al funzionamento del citato tavolo tecnico.