La recente Legge sul Cyberbullismo (Rubrica a cura del Dr Remo Fontana, Criminologo)
(Prima Parte)
Il 17 maggio scorso, la Camera dei Deputati, ha approvato la proposta di legge n. 3139-B recante “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”, già oggetto di approvazione con modifiche da parte del Senato lo scorso 31 gennaio 2017. Legge che come ormai di consueto, è stata varata dopo un lungo e travagliato iter che ha visto ben 4 passaggi tra le due camere prima della sua approvazione definitiva. Nella Gazzetta del 3 giugno 2017 è stata pubblicata la Legge 29 maggio 2017 n. 71, entrata poi definitivamente in vigore il 18 giugno successivo.
Del problema relativo al cyberbullismo ho avuto modo di parlarne in numerose occasioni ed anche su varie emittenti radiotelevisive del comprensorio. Ma, rivediamo insieme di cosa si tratta.
Molto sinteticamente, consiste in un genere di vessazioni molto simili a quelle del bullismo, differendosi da quest’ultimo in quanto la condotta del/i persecutore/i viene posta in essere mediante la “rete”, per meglio dire tramite internet o per mezzo di strumenti informatici e di comunicazione e quindi in assenza dell’effettiva presenza fisica, ove i giovani agiscono invece in gruppo presenti materialmente a prescindere poi dal genere di azioni che il branco stesso mette in atto, nei confronti del perseguitato.
Secondo i dati forniti dalla Polizia Postale, relativi all’ultimo anno, sarebbero stati 235 i casi di cyberbullismo trattati, dovuti a soprusi a carico di minori vittime di questa forma di vessazione.
Tuttavia, c’è da evidenziare, che secondo un’indagine sull’hate speech dell’Università di Firenze, l’11 % dei giovani approverebbe gli insulti sui social, non considerandole una forma di persecuzione. La norma nascerebbe proprio nello spirito di educare e sensibilizzare sui fenomeni come il bullismo e il cyberbullismo e proprio per questo, la polizia ha lanciato la campagna itinerante denominata “Una vita da social”.