La replica del Consigliere Andrea Passerini al movimento “il Paese che vorrei”
“NECESSARIO L’ADEGUAMENTO DELLO STATUTO COMUNALE”.
Il Consigliere Comunale Andre Passerini, proponente e relatore delle modifiche allo Statuto Comunale, replica al movimento civico “Il Paese che vorrei”, in merito alla delibera portata all’attenzione del Consiglio Comunale.
“Il nuovo statuto non è stato ancora approvato dal Consiglio avendo la maggioranza, per ben due volte, accolto le istanze di rinvio della minoranza – ha dichiarato il Consigliere Passerini. Si ricorda che è stato chiesto di rimandare il punto all’ordine del giorno al fine di avere più tempo per approfondire il documento e, successivamente, per avere la comparazione con il vecchio testo. Ottemperato alle richieste, si procederà quindi alla convocazione di un’ulteriore Commissione, per poi andare in seduta di Consiglio, nella speranza che l’azione dell’opposizione riguardi finalmente un contributo sul contenuto, e non diventi mero ostruzionismo.
Si fa altresì notare che l’esigenza di riorganizzazione della struttura e degli uffici comunali è stata già recepita, ma riguarda il funzionarigramma, e non lo statuto.
Mi dispiace osservare toni polemici sempre più esacerbati, negli ultimi tempi – continua Passerini – come se l’approssimarsi della stagione elettorale debba giustificare qualsiasi valutazione, persino quelle che non si poggiano su contenuti riscontrabili. Anche io ho fatto uso dell’esercizio della critica, ma ho sempre espresso le mie istanze con un approccio propositivo e dopo un attento vaglio analitico delle situazioni.
Ad ogni modo, in merito alla tempistica dei lavori di studio e redazione del nuovo documento, mi preme precisare che il percorso ha richiesto quasi due anni e l’impegno di due Segretari: ciascuno degli oltre 80 articoli è stato revisionato, recependo i cambiamenti delle normative e adeguando il testo ai nuovi indirizzi strategici, al mutato status (una città di oltre 15.000 abitanti), al principio della rappresentatività (singoli gruppi consiliari) ed ai differenti organi istituzionali (Giunta separata dal Consiglio, conferenza dei capogruppo, assenza del Direttore generale, ecc…).
In ultimo – conclude Passerini – mi premeva sottolineare che contemplare, per i Comuni, la possibilità di attrarre risorse esogene e dare più sostenibilità agli interventi sul territorio (attraverso Fondazioni, Società Speciali, Società per azioni, ecc..), risponde ad un’esigenza sempre più estesa e condivisa, oltre a rappresentare, a mio avviso, il futuro degli Enti locali”.