CIVITAVECCHIA – A partire dalla seconda metà del 2019 nella nostra Regione sono stati raggiunti dei risultati nel campo ambientale e della difesa del territorio che non hanno pari in nessun momento politico moderno. Nei primi mesi del 2020 la legge regionale sui rifiuti è stata modificata per impedire la costruzione di inceneritori su tutto il territorio regionale e nell’estate dello stesso anno lo stesso principio è stato ribadito nel piano rifiuti regionale, ma soprattutto, nel 2021, dopo un anno e mezzo di lavoro che hanno visto politica e società civile lavorare per lo stesso obiettivo e facendo (forse per la prima volta!) veramente squadra, è stata approvata una legge che, di fatto, non solo impedisce la riconversione a gas di Torrevaldaliga Nord, ma dispone anche il divieto di accensione di impianti a fonti fossili di taglia superiore ai 50 MegaWatt. Questa legge è il pilastro su cui fonda tutto il lavoro meritoriamente portato avanti dal mondo dei comitati in stretta sinergia con l’assessorato alla transizione ecologica della Regione Lazio e che da il via, per la prima volta in decenni, ad una vera nuova prospettiva per Civitavecchia e tutto il comprensorio. I tre incredibili traguardi che ho appena descritto hanno un fattor comune, nell’azione che ha portato a conseguirli, che mi sento di dover rivendicare con forza e cioè la presenza di una grande forza politica da sempre espressione di queste istanze: il Movimento Cinque Stelle. Ho il dovere di rivendicare l’azione dei consiglieri del M5S (e non solo) nell’approvazione dei provvedimenti normativi che vi ho descritto; ho il dovere di rivendicare il lavoro del gruppo di Civitavecchia di cui faccio parte, nell’approvazione di queste leggi; e il dovere di rivendicare la gestione dell’assessorato regionale che di questa nuova epoca civitavecchiese è diventato nei mesi perno imprescindibile. È vero, il megadigestore da 120.000 ton/anno è stato approvato. Ma quando abbiamo operato l’azione politica che ha portato a questi risultati, mai ci saremmo aspettati che la regione se ne sarebbe infischiata del volere espresso di un territorio intero (variante al PRG) o del parere negativo delle autorità preposte alla salvaguardia della salute (Sindaco e in particolare ASL). E soprattutto non ci saremmo aspettati che il nostro tentativo in extremis di evitare il digestore venisse affondato anche da quelle forze politiche che hanno sempre indossato la maglietta dell’ambientalismo ma solo in campagna elettorale: il gruppo di Civitavecchia aveva infatti elaborato un emendamento al collegato di bilancio 2022 per evitare il digestore ma l’opposizione e “l’altro pezzo” della maggioranza lo hanno bocciato. Quindi la posizione del M5S, e di conseguenza la mia, in materia ambientale, di difesa del territorio e della salute dei cittadini, è chiara perché è stata delineata negli anni con i fatti e non con le chiacchiere da campagna elettorale: no alla produzione di energia elettrica da fonti fossili e no ai mega impianti di digestione anaerobica. Si alla produzione da rinnovabili, si alla vera transizione ecologica che abbiamo contribuito ad avviare a Civitavecchia, si alla piccola impiantistica di compostaggio aerobico (che tra l’altro era nei nostri piani – vedi triennale delle opere 2018-2021 – finchè abbiamo avuto l’onore di amministrare Civitavecchia) finanziata da una Regione Lazio in cui si cominci a respirare veramente un’aria nuova.
Restando disponibile a qualsiasi ulteriore necessità di chiarmento o incontro, saluto con stima e gratitudine tutti i componenti di Civitavecchia bene Comune per quanto già fatto e per quanto continueranno a fare per il nostro territorio.

Vincenzo D’Antò
Candidato alle elezioni della Regione Lazio

Transizione energetica: Civitavecchia Bene Comune scrive ai candidati alla Regione

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