LA SALUTE DEI RAPPORTI AFFETTIVI di Alessandro Spampinato (2^parte)
(continua dalla scorsa edizione)
Come dicevo prima c’è una differenza sostanziale tra pensare e ragionare. Pensare vuol dire, in sintesi, creare o immaginare, proiettare sullo schermo della mente scene, immagini o situazioni che devono ancora accadere o che non sono accadute perché è soltanto il modo in cui noi le abbiamo percepite e vissute. Ragionare, invece, significa trovare i nessi tra le cose, i significati possibili, cercare di capire qualcosa su un piano speculativo e razionale. Per ragionare abbiamo bisogno di confrontarci e di acquisire nuove informazioni che ci facciano comprendere meglio le cose, mentre per pensare non abbiamo bisogno di niente e di nessuno essendo il nostro pensiero una nostra personale creazione mentale. Chi ragiona si confronta con gli altri ed è curioso di sapere per capire meglio e, se il ragionamento dimostra che qualcosa è sbagliato, cambiare opinione. Abbiamo detto quindi che la salute dei rapporti richiede abilità di ascolto e di dialogo, capacità di ragionamento tenendo a freno l’automatica smania mentale di pensare e fantasticare, ma manca ancora un ingrediente: l’intuizione. Essa è come un sesto senso che posseggono le persone intelligenti, sensibili e empatiche che si sono liberate a sufficienza di giudizi, pregiudizi e schemi mentali automatici dettati dalla cultura e promossi dal proprio Ego narcisista. L’intuizione è tipica degli innamorati. Ma questo terzo elemento lo lascio spiegare magistralmente al Mahatma Gandhi con il suo celebre discorso sulla Rabbia: “Un giorno, un pensatore indiano, pose la seguente domanda ai suoi discepoli:”Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?” Gridano perché perdono la calma”, rispose uno di loro.”Perché gridare, se la persona sta proprio vicina?”, chiese di nuovo. “Bene, gridiamo perché desideriamo che l’altra persona ci ascolti!”, rispose un altro discepolo. E il maestro tornò a domandare: “Allora non è possibile parlarle a voce bassa?”. Varie altre risposte furono date, ma nessuna convinse il maestro. Allora egli esclamò: “Volete sapere perché si grida contro l’altra persona quando si è arrabbiati? Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate, i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza, bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono, tanto più forte grideranno per potersi ascoltare. D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente.. e perché? Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola. A volte sono talmente vicini i loro cuori, che neanche parlano, solamente sussurrano. E quando l’amore è più intenso, non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E’ questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano”. Infine il pensatore concluse dicendo: “Quando voi discuterete, non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà il giorno in cui la distanza sarà così tanta che potrebbero non incontrare più la strada per tornare”.