La legge di conversione 18 aprile 2017, n. 48, avente ad oggetto: «Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle citta’.»
(Quinta Parte)
Da tempo si parla di centrali operative interforze, di accesso a determinati database da parte anche della Polizia Locale, di addestramento comune, ma di fatto, vedremo se effettivamente questa sarà la volta buona, perché probabilmente, nonostante i buoni propositi delle norme, è sempre esistita una sorta di “resistenza”, la quale con buona certezza, vuole che la polizia locale non debba andare avanti più di tanto ed entrare per questo negli archivi della polizia, per essere utilizzata quando pìù fa comodo, un po’ come uno scaricabarile di altre istituzioni. La mia vena in proposito non può che non essere polemica. Ad oggi, ancora le polizie locali non hanno accesso allo S.D.I. (che stà per l’acronimo che identifica il Sistema di Indagine ovvero il patrimonio informativo degli Schedari Informatici del C.E.D. Interforze), necessario per indagini di polizia giudiziaria ed altro genere di accertamenti, come ad esempio di polizia stradale e di polizia amministrativa. Se poi, davvero si riuscisse a realizzare centrali operative interforze, che lavorassero insieme nel rispetto dei ruoli e delle funzioni, allora davvero si riuscirebbero ad ottimizzare i servizi ed il personale delle varie forze messe in campo, nonché i mezzi e le strutture a loro disposizione. Non è raro oggi trovarci con alcune zone o in alcune circostanze ed orari che risultano prive, o quasi dei controlli necessari, a fronte di altri casi, in cui gli stessi territori risultano avere una copertura magari eccessiva trovandoci per questo anche di fronte ad una sovrapposizione di personale e quindi di risorse; tutto ciò, conseguenza proprio dalla mancata comunicazione e coordinamento dei vari comandi, o dell’interesse o meno, ad intervenire su un determinato evento.
L’art. 3 comma 3 della Legge in esame, prevede che lo Stato, nelle attivita’ di programmazione e predisposizione degli interventi di rimodulazione dei presidi di sicurezza territoriale, anche finalizzati al loro rafforzamento nelle zone di disagio e di maggiore criticita’, può concludere specifici accordi per la promozione della sicurezza integrata, anche diretti a disciplinare gli interventi a sostegno della formazione e dell’aggiornamento professionale del personale della polizia locale. Anche in questo caso, i propositi sono più che buoni, ma se torniamo al passato ed alle previgenti norme, simili opzioni furono in tanti casi prospettate, ma come detto, il più delle volte rimaste disattese, solo parzialmente attuate, o realizzate solo per brevi periodi, poiché magari i fondi non risultavano più disponibili, oppure il governo nel frattempo era cambiato e con esso anche le linee guida sulla sicurezza urbana.