La legge di conversione 18 aprile 2017, n. 48, avente ad oggetto: «Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle citta’.»
(Sesta Parte)
La nuova norma prevede poi il coinvolgimento, attraverso servizi e interventi di prossimita’, in particolare a vantaggio delle zone maggiormente interessate da fenomeni di degrado, mediante appositi protocolli d’intesa, delle reti territoriali di volontari per la tutela e la salvaguardia dell’arredo urbano, delle aree verdi e dei parchi cittadini e l’installazione di sistemi di videosorveglianza, favorendo in questo modo l’impiego delle forze di polizia per far fronte ad esigenze straordinarie di controllo del territorio, al fine della prevenzione e del contrasto dei fenomeni di criminalita’ diffusa e predatoria ed in quest’ultimo caso, possiamo pensare alla piaga dei furti in appartamento. In proposito, il mio pensiero è stato sempre rivolto verso un sistema di polizia di prossimità che dovrebbe essere posto in capo alla polizia locale, poiché più radicata al circoscritto territorio dell’ente locale, la quale in collaborazione con le istituzioni e le altre forze di polizia, gli uffici comunali e come previsto anche dalla Legge, unitamente alle associazioni di volontariato, ed i cittadini stessi, se ben organizzata e coordinata, può certamente risultare un deterrente efficace soprattutto per il contrasto della microcriminalità, dei fenomeni di abusivismo e delle piccole inciviltà, tornando ad innalzare quel livello di sicurezza percepito dalla popolazione, ormai da troppo tempo reso basso dalle mille problematiche ed incertezze quotidiane che attanagliano la vita dei nostri giorni, nella società della post-modernità, a cominciare dalle piccole cose, come le liti condominiali, per continuare con gli atti di bullismo, la violenza di vario genere, il vandalismo, lo spaccio, il taglieggiamento, la prostituzione, l’abusivismo commerciale, i furti in appartamento, sino ad arrivare al terrorismo. C’è da dire comunque che i volontari, allo stato attuale, pur svolgendo in molti casi servizi lodevoli ed eccellenti, non avendo nessuna attribuzione o qualifica, salvo il rilascio per determinate materie di appositi e limitati decreti prefettizi, hanno poteri molto ristretti e comunque relegati al loro tempo libero che possono mettere a disposizione.